Serve un “25 Aprile” per Gaza

I Paesi arabi moderati conoscono l’efferatezza del fondamentalismo islamico: riflettano sugli errori del passato e aiutino ad aprire una nuova fase per il Medio Oriente e il mondo intero. Supportino un’insurrezione dei palestinesi contro Hamas e il Jihad Islamico. Nella guerra tra oscurantismo e futuro, l’Occidente sarà con il futuro. Un promettente precedente: l’Egitto dei 33 milioni di Rebel

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I bambini sono le vittime più immeritevoli di ogni combattimento, di ogni guerra, di ogni scontro tra adulti incapaci di trovare una soluzione alle proprie controversie. Quando una delle parti si arroga il diritto di interpretare il volere di Dio e l’altra si percepisce come sotto eterna minaccia di distruzione, ecco che le conseguenze peggiori – tra progetti inumani e “vittime collaterali” – sono sempre per i bambini.

I bambini tedeschi di Dresda o i bambini ebrei deportati dalle SS nei campi di sterminio; i bambini siciliani nel 1943 o i bambini di Roma bombardata dagli Alleati; i bambini giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Bambini vittime di guerra, così come sempre nella Storia.

20140805-egitto-cnn-protesta-morsi-obama-320x168Nel XX Secolo – il secolo della scienza e del progresso – quei bambini a non furono uccisi, non vissero il dolore della paura, non furono piegati alle sofferenze dagli Alleati anglo-americani: patirono le pene della guerra per l’insensatezza, l’inumanità, la criminalità della condotta dei loro governanti, che trascinarono il popolo tedesco, quello giapponese e quello italiano nel buio della Storia, nell’abisso dell’ignominia, del pozzo senza fondo degli orrori del Continente che ha dato al mondo l’Illuminismo. Tragedie che si sono ripetute con altri colori nefasti: come non pensare alle persecuzioni comuniste o alle esecuzioni di massa in nome di folli ideologie?

Oggi avviene lo stesso per i bambini di Gaza, la cui terrificante realtà ci arriva in tempo reale con la brutalità della loro prematura morte: sono ostaggi e scudi umani di movimenti criminali, che hanno un programma nazislamista: eliminare Israele e tutti gli israeliani, soggiogare tutti gli “infedeli”. E gli infedeli non sono solo gli ebrei e i cristiani, ma sono gli stessi musulmani che non accettano di vivere nell’eterna violenza di uno contro l’altro. Sono quei musulmani che in Egitto, nel luglio del 2013, circondarono le chiese copte e cattoliche per proteggerle dalla furia totalitaria dei miliziani dei “Fratelli Musulmani”, la casa-madre di Hamas.

Allora, in Egitto, 33 milioni di egiziani di ogni confessione religiosa – e perfino senza alcuna convinzione religiosa – riuniti sotto l’associazione “Rebel” chiesero all’Esercito di arrestare il dittatore Mohammed Morsi, con una petizione che raccolse il doppio dei partecipanti alle elezioni presidenziali vinte dai Fratelli Musulmani. Un golpe popolare, una specie di contraddizione in termini in questi tempi di ossimori prevalenti.

Allora fu mostrata la via: l’insurrezione popolare della gente normale, di chi vuole sbarcare il lunario e guarda negli occhi i propri figli con la speranza in un futuro meno gramo per loro. Così come avvenne nello scorso egypt-obama-morsi-320secolo in Germania, in Italia, in Giappone. Tre nazioni sconfitte che – forse – hanno imparato la lezione.

Il futuro di Gaza non è solo nelle mani dei negoziatori di Hamas, di Jihad Islamico, di Israele e dei moderatori egiziani: è nelle mani dei palestinesi della Striscia. Il futuro di Gaza e della Cisgiordania è in mano anzitutto ai palestinesi, che devono prendere atto del fallimento totale delle azioni di guerra, guerriglia e terrorismo: gli unici risultati concreti – l’amministrazione di Ramallah – sono stati conseguiti con negoziati pacifici, duri, ma condotti tra persone che non volevano la reciproca morte.

È tempo che arrivi a Gaza un “25 Aprile”, un’insurrezione generale che separi il destino della popolazione civile da quello di Hamas. Il fondamentalismo islamico deve essere sconfitto anzitutto dagli stessi musulmani, prima che ridotto alla condizione inane dalle potenze occidentali.

Palestinesi, insorgete come gli egiziani contro il nazislamismo dei Fratelli Musulmani, come le forze democratiche italiane conto i nazisti e i fascisti nel 1945. Come i rumeni nel 1989 contro l’efferato dittatore comunista Ceaucescu.

Noi saremo con voi, perché noi siamo voi.

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Un pensiero su “Serve un “25 Aprile” per Gaza

  • 05/08/2014 in 14:40:52
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    Ottimo articolo. Occorre distinguere, nel condannare le guerre, tra chi – cpme Israele – usa le armi per difendere i propri civili, e chi usa i civili (bambini compresi) per difndere i propri armamenti,come Hamas.

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