India, gli ultranazionalisti vogliono imporre l’hindutva alle minoranze religiose

L’attivista sociale Ram Puniyani ha lanciato l’allarme sulla deriva politica ammantata di religione dello Stato monoculturale, dopo le recenti dichiarazioni del presidente della Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss). Il leader indù ha affermato che “l’identità culturale di tutti gli indiani è l’hindutva“, ideologia in nome della quale gruppi radicali vogliono creare uno Stato “totalmente indù”

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New Delhi – “Un attacco alla libertà religiosa delle minoranze e ai valori espressi dalla Costituzione dell’India”. Così ad AsiaNews Ram Puniyani, attivista sociale dell’All India Secular Forum e del Centre for Study and Secularism, definisce le recenti dichiarazioni di Mohan Bahgwat, presidente della Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), gruppo paramilitare ultranazionalista indù, il cui braccio politico è il Bharatiya Janata Party (Bjp), attuale partito di governo.

20140812-Mohan-Bahgwat-280x349Il 10 agosto scorso, durante un comizio, Bhagwat ha affermato che tutti i cittadini dell’India dovrebbero essere conosciuti come “indù”, perchél’identità culturale di tutti gli indiani è l’hindutva“. Il presidente della Rss ha poi aggiunto che l’hindutva è “un modo di vivere, l’unica base per mantenere l’India unita” e che “gli indù possono essere di qualsiasi credo religioso, o di nessuno in particolare“. Una deriva nazionalistica.

Hindutva è un termine coniato da Vinayak Damodar Savarkar nel XVIII Secolo per indicare un’ideologia che considera l’induismo un’identità etnica, culturale e politica. In nome di uno Stato “totalmente indù” (Hindu Rashtra), gruppi ultranazionalisti che fanno parte del Sangh Parivar (come la Rss, ndr) perpetrano atti di violenza e discriminazione nei confronti delle minoranze etniche e religiose dell’India.

I tentativi della Rss – ha spiegato Ram Puniyani all’agenzia di stampa AsiaNews, de  Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) del Vaticano – e dei suoi militanti di imporre la parola ‘indù’ per tutti i cittadini del Paese è parte di una loro agenda politica, affermatasi con più forza da quando il Bjp è salito al potere. È un modo di imporre le norme della religione indù a tutte le minoranze religiose. Bisogna opporsi in modo assoluto a un simile tentativo, che è del tutto contrario ai principi della Costituzione indiana“.

Una specie di fascismo etnico-culturale e politico sta dunque montando in India, con gravi ripercussioni sulla stabilità dell’area del Sud-Est asiatico nei prossimi anni.

(Fonte: AsiaNews)