Papa Francesco si appella alle Nazioni Unite: “tutelare le vittime in Iraq”

Alla vigilia della partenza per la Corea, Il Vescovo di Roma lancia un vibrante appello alla Comunità Internazionale per fermare le violenze islamiste in Iraq e distinguere vittime e carnefici

20140807-papa-francesco-655x436

Città del Vaticano – Un appello urgente per continuare gli sforzi per proteggere “quanti sono colpiti o minacciati dalla violenza e per assicurare l’assistenza necessaria e urgente alle tante persone sfollate, come anche il ritorno sicuro alle loro città e alle loro case”. Papa Francesco scrive all’Onu, al segretario generale Ban Ki-moon riguardo a quanto sta accadendo nel Nord dell’Iraq. “è con il cuore carico e angosciato che ho seguito i drammatici eventi di questi ultimi giorni nel nord Iraq, dove i cristiani e le altre minoranze religiose sono stati costretti a fuggire dalle loro case e assistere alla distruzione dei loro luoghi di culto e del patrimonio religioso”, scrive Papa Francesco che “commosso dalla loro situazione”, ha chiesto – spiega – al cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, “che ha servito come Rappresentante dei miei predecessori, Papa San Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI, presso il popolo in Iraq, di manifestare la mia vicinanza spirituale e di esprimere la mia preoccupazione, e quella di tutta la Chiesa cattolica, per la sofferenza intollerabile di coloro che desiderano solo vivere in pace, armonia e libertà nella terra dei loro antenati”.

“Con lo stesso spirito, scrivo a Lei, Signor Segretario Generale – aggiunge – e metto davanti a lei le lacrime, le sofferenze e le grida accorate di disperazione dei Cristiani e di altre minoranze religiose dell’amata terra dell’Iraq”.

“Nel rinnovare il mio appello urgente alla comunità internazionale a intervenire per porre fine alla tragedia umanitaria in corso, incoraggio tutti gli organi competenti delle Nazioni Unite, in particolare quelli responsabili per la sicurezza, la pace, il diritto umanitario e l’assistenza ai rifugiati, a continuare i loro sforzi in conformità con il Preambolo e gli Articoli pertinenti della Carta delle Nazioni Unite”, continua l’appello di Papa Francesco.

“Gli attacchi violenti che stanno dilagando lungo il nord dell’Iraq non possono non risvegliare le coscienze di tutti gli uomini e le donne di buona volontà ad azioni concrete di solidarietà, per proteggere quanti sono colpiti o minacciati dalla violenza e per assicurare l’assistenza necessaria e urgente alle tante persone sfollate, come anche il loro ritorno sicuro alle loro città e alle loro case. Le tragiche esperienze del ventesimo secolo, e la più elementare comprensione della dignità umana, costringe la comunità internazionale, in particolare attraverso le norme e i meccanismi del diritto internazionale, a fare tutto ciò che le è possibile per fermare e prevenire ulteriori violenze sistematiche contro le minoranze etniche e religiose. Fiducioso che il mio appello, che unisco a quelli dei Patriarchi Orientali e degli altri leader religiosi, incontrerà una risposta positiva, colgo l’occasione per rinnovare a Vostra Eccellenza i sensi della mia più alta considerazione”.

Anche questa volta, prima di partire per un viaggio apostolico Papa Francesco si è recato a Santa Maria Maggiore per pregare. Questa mattina alle 11, in forma strettamente privata, ha raggiunto la basilica papale, ha pregato in silenzio per una ventina di minuti e ha deposto dei fiori prima di far rientro in Vaticano. Nel pomeriggio è prevista la partenza per Seul.

(AGI)