Tensioni Usa-Cina nel Mar Cinese Meridionale: caccia di Pechino “sfiora” aereo da ricognizione US Navy

Un Sukhoi 27 cinese ha effettuato una manovra pericolosa verso un P-8 Poseidon statunitense il 19 agosto scorso, nello spazio aereo internazionale sopra l’isola di Hainan, il Pentagono infuriato: presentata protesta ufficiale. La manovra definita “pericolosa, non professionale e molto rischiosa per tutti”. Aumentano le tensioni militari nell’Asia-Pacifico. Esperimenti missilistici cinesi per ottenere tecnologia vettoriale ipersonica

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Pechino – Un caccia multiruolo cinese Sukhoi 27 cinese “si è avvicinato in maniera pericolosa, non professionale e molto rischiosa per tutti” a un aereo da ricognizione americano, nello spazio aereo internazionale sopra le acque dell’isola di Hainan, nel Mar Cinese Meridionale. A seguito dell’incidente, il Pentagono ha presentato una protesta formale presso il Comando militare di Pechino, definendo il pilota “un irresponsabile“.

La manovra pericolosa è avvenuta lo scorso 19 agosto, ma i vertici militari americani ne hanno dato notizia solo ieri. Il Sukhoi 27 dell’Esercito di Liberazione Popolare della Cina ha avvicinato un P-8 Poseidon statunitense in missione di 120202-N-VV898-026routine di sorveglianza marittima (nella foto a sinistra un P-8 US Navy). Si tratta del quarto incidente simile accaduto dallo scorso mese di marzo e secondo diversi analisti internazionali rientra in una “campagna di tensione” provocata dalla Cina per affermare la propria supremazia nella regione Asia-Pacifico.

Nei giorni scorsi, è emersa la notizia di un nuovo test effettuato dalle forze armate cinesi su un sistema missilistico nucleare, che sarebbe in grado di evitare gli scudi difensivi occidentali, ma l’esperimento – condotto il 7 agosto scorso – sarebbe fallito.

La notizia sarebbe trapelata da fonti militari, che però confermerebbero il tentativo di mettere a punto un vettore ipersonico in grado di sganciare ordigni nucleari a una velocità tale da eludere i sistemi di difesa missilistici, circostanza che imporrebbe (impone) un’immediata escalation nella ricerca tecnologica difensiva, per mettere appunto opportune contromisure.

Naturalmente la decisione di sviluppare armamenti di questo tipo preoccupa Stati Uniti e Giappone (in Europa c’è totale incoscienza sulla questione: la Merkel tace, quindi…), perché una volta raggiunto l’obiettivo Pechino sarebbe in grado di bombardare a distanza il territorio americano e quello nipponico con armi atomiche, con modalità per adesso non contrastabili, modificando gli equilibri strategici nella regione Asia-Pacifico, ma anche – per riflesso – in Africa e Medio Oriente. Ossia in Europa.

Il sistema – chiamato WU-14 – dovrebbe raggiungere un’altitudine suborbitale ancora non definita e, da qui, volare a una velocità pari a Mach 10 (dieci volte la velocità del suono, più di 12mila chilometri all’ora) grazie a un missile balistico ipersonico. Dopo una prima fase di sgancio, dovrebbe poi essere in grado di sganciare le bombe sull’obiettivo e infine auto-distruggersi. Al momento solo gli Stati Uniti hanno una simile tecnologia operativa, mentre Russia e India stanno cercando di ottenerla.

L'area in cui si è verificato il "contatto ravvicinato" tra il Sukhoi 27 cinese e il P-8 Poseidon da ricognizione della US Navy (immagine da Google Map)
L’area in cui si è verificato il “contatto ravvicinato” tra il Sukhoi 27 cinese e il P-8 Poseidon da ricognizione della US Navy (immagine da Google Map)

Secondo esperti cinesi, questo sistema “è necessario” a Pechino dato che gli Usa “hanno basi militari sparse per il mondo e un sistema di controllo missilistico e di difesa migliori dei nostri”. Secondo l’esperto militare Li Jie, citato da AsiaNews, “sviluppare il veicolo aiuterà la Cina a migliorare la propria deterrenza militare. Ma in ogni caso il nostro governo porterà avanti una dottrina contraria all’uso di armi nucleari se non costretti a farlo”.

Questa scelta militare aumenterà la tensione nell’area. Secondo il professor Arthur Ding Shu-fan, segretario generale del Consiglio cinese per gli studi politici avanzati di Taipei, il Pentagono “collaborerà in maniera più stretta con il Giappone per difendere la regione Asia-Pacifico, e Shinzo Abe avrà tutte le scuse necessarie per riportare il Sol Levante a essere una potenza bellica”.

(AsiaNews/Agenzie)