Venezia, standing ovation per Napolitano. Sul red carpet anche Julie Gayet

Al via la 71ma Mostra del Cinema. Cerimonia inaugurale e proiezione in prima mondiale di ‘Birdman’ di Inarritu. Il capo dello Stato: “Auspico provvedimenti per il cinema italiano”

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Venezia – La cerimonia di inaugurazione della 71ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si è aperta con una standing ovation nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia. Protagonista dell’omaggio da parte della sala gremita è stato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al momento del suo ingresso. Al termine della cerimonia proiettato in prima mondiale il film ‘Birdman’ di Alejandro G. Inarritu.

Venezia è una città impareggiabile, scossa nelle sue rappresentanze pubbliche da vicende recenti, inquietanti e penose. La Biennale è un decisivo pilastro istituzionale. Venezia può ripartire dalla Biennale” ha detto il presidente della Repubblica giungendo alla cerimonia di apertura.

Il capo dello Stato – che non è passato per il red carpet, ma è entrato nel Palazzo del Cinema da un ingresso laterale – ha sottolineato la sua volontà di “rendere omaggio alla Biennale, non solo quella del cinema“, poiché “l’Italia gli deve molto, come istituzione prestigiosa“. A chi gli ha chiesto se dall’esempio della Biennale possa ripartire non solo Venezia ma anche l’Italia, Napolitano ha risposto che “molte sono le realtà positive in Italia, si può prendere esempio da esse, e anche dalla Biennale di Venezia“.

Napolitano ha inoltre auspicato “i provvedimenti migliori, realisticamente possibili, per stimolare la crescita del cinema italiano“, in merito alla necessità di una legge di sistema per il settore, sollecitata dal Direttore della Mostra di Venezia. Poi ha puntualizzato però che “chi chiede una legge sul cinema credo sappia che l’iniziativa legislativa, per Costituzione, appartiene al Governo e al Parlamento, non al Presidente della Repubblica“. Insomma, insistete sui parlamentari perché se ne facciano carico, l’invito del presidente.

Sul red carpet anche Julie Gayet – Sul primo red carpet è comparsa a sorpresa, dato che non risulterebbe nel cast di alcuno dei film presenti in rassegna, Julie Gayet, l’attrice francese che ha avuto una liaison con il presidente Francois Hollande, scuotendo la vita dell’Eliseo, sebbene solo dei propri inquilini. Gayet è arrivata molto presto sul red carpet: per prima era però giunta la madrina di questa edizione della mostra, Luisa Ranieri, che come promesso alla vigilia ha scelto per la passerella uno stilista italiano, Giorgio Armani. Oltre all’attrice napoletana, hanno scelto di indossare una mise del grande stilista anche Alexandre Desplat, presidente della Giuria, Carlo Verdone e l’attrice Sarah Gadon.

La sfilata sul tappeto rosso ha avuto anche altri protagonisti: da James Ivory a Bianca Balti, da Franca Sozzani a Marina Cicogna, da Giuliano Montaldo a, sul fronte politico, il ministro Dario Franceschini e Daniela Santanchè. In passerella anche Alberta Ferretti, arrivata insieme alla giovane attrice Alessandra Mastronardi. Sul red carpet anche Luigi Abete, presidente della Bnl.

Ovviamente presenti alcuni dei componenti del cast del film d’apertura, capitanati dal regista Alejandro G. Inarritu, ovvero Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, Andrea Riseborough ed Amy Ryan, oltre a tutti i componenti delle tre Giurie del Festival.

Baratta: Mostra deve mantenere suo rilievo internazionale – “Una nuova geografia della domanda e del mercato e le nuove tecnologie di diffusione, Internet e simili, da tempo pongono nuove sfide al cinema, ma anche ad un festival“, ha dichiarato il presidente della Biennale, Paolo Baratta, secondo il quale “nella mutata geografia mondiale della domanda, la Mostra deve mantenersi sempre più come fenomeno di rilievo internazionale, luogo riconosciuto come approdo dei film di qualità, dai produttori, dai distributori e, infine, dal pubblico di tutto il mondo“.

Questo l’impegno preso da Baratta nell’intervento alla cerimonia di apertura di Venezia71. Un impegno per mantenere il quale Baratta indica la necessità di “una strategia fondata sulla valorizzazione dell’autonomia, della continuità, del coraggio, infine della qualità, sia della Mostra, sia della istituzione Biennale che la organizza“.

Nel suo discorso Baratta ha anche ricordato le promesse mantenute, come la totale ristrutturazione della Sala Darsena, ed ha riferito tre numeri che danno l’idea delle dimensioni dell’edizione di quest’anno: i giornalisti accreditati sono 3020 e di questi 1795 sono italiani e 1225 stranieri, non a caso Baratta afferma che la stampa nazionale e internazionale “costituisce il primo partner della Mostra“.

Verdone – Farà un tifo ‘attivo’ per i film italiani in concorso? La domanda è d’obbligo e la risposta di Carlo Verdone, unico giurato italiano del Concorso di Venezia 71, inizia scontata ma termina appassionata: “essere qui è una bella responsabilità, una responsabilità piacevole. Quello che dobbiamo fare è premiare il vero talento, quello che farò io è spendermi per i film che mi colpiranno e se a colpirmi, lo spero, saranno i film italiani in concorso“, ha dichiarato Verdone all’Adnkronos. “Sarò felicissimo di farmi in quattro, anzi in mille per sostenerli. Spero che la cinematografia italiana a Venezia ci faccia essere orgogliosi“, ha aggiunto. Quanto all’essere in futuro a Venezia come regista, con un film suo, a farsi giudicare, Verdone ha scosso la testa: “mi va benissimo il ruolo di giurato, per chi come me si dedica alla commedia ci sono altre sedi, altri festival. Certo, se poi dovessi fare un film particolare, adatto per Venezia, si vedrà“. Verdone si gode intanto il suo ruolo, l’assedio dei fan in caccia di autografi, gli scatti dei fotografi, e ‘profitta’ da autore del ruolo di giurato. “Una magnifica occasione per vedere in anticipo dei bei film, per conoscere colleghi di tutto il mondo, anche per cercare ispirazione“, ha commentato il regista e attore romano.

(Fonte: Adnkronos)