Ginevra, il vice commissario dell’Onu per i diritti umani denuncia le atrocità commesse dall’ISIL in Iraq e Siria

L’italiana Flavia Pansieri, vice di Navy Pillar, ha rotto il silenzio delle Nazioni Unite sulle “atrocità inimmaginabili” commesse in Medio Oriente dai jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante20140902-pansieri-ban-ki-moon-655x450

Ginevra – I jihadisti combattenti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL) stanno commettendo in Iraq “atrocità inimmaginabili”, “crimini contro l’umanita’” e operazioni di “pulizia etnica”.

Lo ha denunciato la vicecommissario dell’Onu per i diritti umani, Flavia Pansieri (nella foto di apertura con il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon). Secondo le Nazioni Unite, violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario di guerra sono state commesse anche dalle forze di sicurezza irachene e dai gruppi armati che combattono i jihadisti, ma di tali violazioni non si hanno evidenze pubbliche come quelle commesse dagli islamisti del “califfato”.

In una sessione d’emergenza del Consiglio dei Diritti Umani, Pansieri ha elencato le azioni violente del gruppo islamista: uccisioni, conversioni forzate all’islam, sequestri, stupri e torture. “Almeno 2.250 tra donne e bambini sono detenuti nella prigione di Badoush a Mosul, nel carcere di Tal Afar e in altri centri di detenzioni controllati dagli jihadisti. Badosh inoltre è stata documentata l’esecuzione sommaria di 650 detenuti, mentre a Mosul sono stati giustiziati leader religiosi, tra i quali dodici sunniti che si erano rifiutati di giurare fedeltà all’Is“.

(AGI)