“Colpa delle stelle”, mix di leggerezza e melodramma nel teen movie tratto dal bestseller di John Green

Il film di Josh Boone, tratto dal bestseller di John Green, uscirà nelle sale italiane il 4 settembre

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Hazel Grace lotta tenacemente fin da bambina contro un cancro ai polmoni anche  grazie a una terapia sperimentale che le ha già salvato la vita una volta. Per cercare di socializzare e di rimediare ai disagi che un’adolescente affronta nelle sue condizioni, viene spinta dalla madre a frequentare un corso terapeutico; qui farà amicizia con Augustus, ex cestista a cui hanno amputato una gamba. Tra i due nascerà l’amore, ma le condizioni precarie di Hazel spingeranno quest’ultima ad allontanare ogni vana illusione.

Come ben evidenzia la voce fuori campo della giovane protagonista, la cosa più importante quando si ha a che fare con una storia triste è il come la si racconta: in questo senso, seppur sempre nella cerchia ristretta dei teen movie, “The Fault in Our Stars” appare un film sicuramente riuscito, complice la scelta di un registro quasi sempre ironico e addirittura sarcastico. Dietro la macchina da presa Josh Boone è abile nello scandire una storia all’apparenza scontata attraverso un ritmo incalzante, merito anche di un ottimo lavoro in fase di montaggio; il regista sceglie bene cosa far vedere allo spettatore e cosa invece scartare, tutto in funzione di una leggerezza della narrazione, vera chiave vincente della pellicola. A Boone va dato il merito di non aver trasformato “The Fault in Our Stars” nella solita e patetica pellicola compassionevole, il pubblico che per la prima volta si ritroverà a vivere le problematiche di Hazel e Augustus proverà dolore e gioia non “per” i protagonisti ma “con” i protagonisti.

Quello che ovviamente viene meno in questo caso è l’autorialità, la scelta di Boone è chiara: accontentare quanto più possibile i fan del romanzo da cui l’opera è tratta (scritto da John Green, campione di vendite in USA). Di fatto, la regia non compie mai un balzo significativo verso una sua dimensione concreta, fatta d’immagini, ma si limita a tradurre le parole del libro con risultati altalenanti (i mille aforismi disseminati nella sceneggiatura possono funzionare a meraviglia sulla carta, meno su pellicola). I fan più fedeli ritroveranno sullo schermo tutte le parole per cui hanno pianto la prima volta, ma l’osservatore occasionale (e pignolo) non potrà fare a meno di notare certe tendenziosità da parte di una regia fin troppo nascosta e servile verso un materiale di partenza buono ma non ottimo.

Costato appena 12 milioni di dollari, ne ha già incassati 124 solamente in patria e altri 161 nel resto del mondo, sostenuto dalle ottime performance di Shailene Woodley (finalmente in forma smagliante dopo quella opaca di Divergent) e Ansel Elgort, più un cast di supporto in cui spicca la figura carismatica di Willem Dafoe.

“The Fault in Our Stars” (da noi tradotto in “Colpa delle stelle”) uscirà nelle sale italiane il 4 settembre.

“Colpa delle stelle”, il trailer italiano: 

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