Il Comune di Positano abolisce la Tasi. Il sindaco: “La casa è un bene sacro”

Soppressa la tassa su abitazioni, negozi e attività imprenditoriali. Il primo cittadino De Lucia esprime la sua contrarietà al balzello imposto dal governo: “Noi abbiamo scelto di andare controcorrente, perché siamo dalla parte dei cittadini. Spero che altri Comuni ci seguano”

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Salerno – Il Comune di Positano, in provincia di Salerno, ha soppresso la Tasi. La decisione riguarda prime e seconde case, esercizi commerciali e attività imprenditoriali. Un “azzardo” per ribadire “l’assoluta contrarietà a questo nuovo balzello imposto dal Governo centrale”, dichiara il sindaco della cittadina, Michele De Lucia.

“Nella riunione di Giunta di domani – spiega all’Adnkronos – cercheremo di capire come ripianare questo mancato introito, ma riteniamo fondamentale non prestarci al gioco. Abbiamo preso una posizione forte, che spero prenderanno anche altri sindaci, per costringere lo Stato a rivedere la politica sugli enti locali. Lo spreco non 201040903-michele-de-lucia-320sta nei Comuni”.

Il sindaco assicura che “con i nostri uffici troveremo soluzioni adeguato per trovare la copertura per il bilancio di previsione. Stiamo facendo tagli alla spesa corrente tenendo sempre conto del fatto che siamo Positano e che dobbiamo mantenere servizi di prestigio. Ma – aggiunge – abbiamo voluto manifestare il dissenso più profondo nei confronti di questa nuova imposta”.

La Tasi, si legge in una nota dell’Amministrazione comunale, “altro non è che lo strumento fornito ai Comuni per introitare, sotto altro nome, l’Imu sulle prime abitazioni. Il Governo del nostro Paese, attraverso slogan e reclame, sta semplicemente gettando fumo negli occhi degli italiani, imboccando la strada sbagliata per rilanciare l’economia nazionale”.

Per questo “Positano va decisamente controcorrente e, rifiutando l’applicazione della Tasi, si schiera come sempre e in maniera aperta e decisa dalla parte dei cittadini”. La strada giusta, conclude il sindaco De Lucia, “non è quella di soffocare i cittadini di tasse. La prima casa rappresenta un bene sacro e pertanto non va toccato, né tassato”.

(Adnkronos)