Alfano rimbrotta poliziotti e militari: “Richieste legittime, ma no a toni eccessivi”

Nel pomeriggio l’incontro tra il ministro dell’Interno e i vertici dei corpi:”Sono convinto che ci sono le condizioni per risolvere la questione”. Ieri la minaccia di sciopero generale

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Roma – “Siamo vicini a tutte le forze dell’ordine” e “le richieste dei sindacati” sullo sblocco dei tetti salariali “sono legittime, ma sono stati usati toni e modi eccessivi nel comunicato di ieri“. Questo il rimbrotto del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, tornato a parlare dello sciopero generale minacciato dal Cocer Interforze e dai sindacati di polizia.

La sicurezza è una priorità assoluta del governo e di questo ministero. Soprattutto in un momento delicatissimo come quello attuale. Questa sicurezza sarà ancora più prioritaria con il lavoro che faremo“, ha continuato Alfano, che poi ha sottolineato come il governo abbia lavorato per “garantire la specificità degli operatori di polizia. Mi auguro che questo obiettivo non venga complicato dal comunicato di ieri. Sono comunque convinto che ci sono le condizioni per affrontare con serenità il problema e risolverlo“. Non sembra che poliziotti e militari la pensino allo stesso modo.

Sono convinto – ha detto il ministro dell’interno – che ci sono le condizioni per risolvere la questione“, prima di annunciare che nel pomeriggio ci sarà un incontro con “i vertici delle forze dell’ordine. I protagonisti della sicurezza sono gli uomini e le donne in divisa, agli operatori di polizia è riconosciuta la specificità e noi lavoreremo perché questa specificità sia assicurata anche nei prossimi mesi”, ha rimarcato il titolare del Viminale.

Sui termini economici del trattamento del personale, Alfano ha affermato che il Governo sta “lavorando non per il rinnovo del contratto che non è stato richiesto, ma per eliminare i blocchi salariali. Ci auguriamo che questo sforzo del governo non venga complicato dai toni eccessivi del comunicato di ieri, ma sono convinto – ha ribadito – che ci siano le condizioni per affrontare con serenità, da parte di tutti, il problema e risolverlo. Lavoriamo tutti insieme perché indossiamo tutti la maglia di una stessa squadra che è l’Italia“.

Ieri le rappresentanze militari delle FFAA e i sindacati delle forze di polizia hanno chiesto – nel perdurare del blocco degli adeguamenti di stipendio del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico – le dimissioni dei vertici dei relativi corpi e armi, nonché dei responsabili politici (ministro dell’Interno e delle Difesa) perché incapaci di prendersi carico delle indiscutibili e improrogabili necessità di poliziotti e militari, messi in gravi difficoltà operative e psicologiche dagli ultimi governi della Repubblica. 

Sembra del tutto strumentale il rimprovero di Alfano: strumentale a difendere una politica e un sistema partitocratico arrivato al capolinea e non più difendibile. Neanche da Forze dell’Ordine e Forze Armate, che prima di difendere il sistema politico vigente devono difendere la legge e il popolo italiano onesto dai delinquenti provenienti da ogni parte.

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