Morto Emilio Botin, presidente di Santander. Colpito da un infarto

Il banchiere Aveva 79 anni. Dal 1960 nel cda del gruppo bancario spagnolo. Montezemolo: “ciao Don Emilio”

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Madrid – È morto Emilio Botin, presidente di Santander, prima banca europea per capitalizzazione. Aveva 79 anni. Lo ha annunciato lo stesso gruppo bancario spagnolo precisando che il suo successore sarà designato in giornata.

Emilio Botín-Sanz de Sautola y Garcia de los Rios, questo il nome completo del banchiere spagnolo, è rimasto vittima di un infarto che lo ha colpito nella notte. Potente uomo d’affari e padre di sei figli, Emilio Botin sedeva dal 1960 nel Consiglio di amministrazione della banca di cui diventò presidente nel 1986. Una carica ereditata dal padre.

Per i suoi detrattori è stato uno dei simboli del sistema bancario e dei suoi eccessi che hanno contribuito a sprofondare la Spagna nella crisi, ma è anche l’autore dello sviluppo internazionale dell’Istituto.

Sua figlia, Ana Patricia Botin, dirigente della filiale del gruppo in Gran Bretagna, è considerata come una potenziale candidata alla sua successione al vertice di Santander.

Grande appassionato di motori e principale sostenitore di Fernando Alonso, Botin è stato salutato dal presidente (uscente, per ironia del destino) della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. 

“Ciao, Don Emilio”, titola la nota rilasciata alla stampa, in cui Montezemolo afferma di piangere “la scomparsa di un grande amico e di uno straordinario imprenditore con il quale in questi anni ho condiviso bellissimi momenti sportivi e non”. “La Ferrari lo ricorderà sempre come uno dei suoi tifosi più appassionati – continua la dichiarazione dell’ormai ex-presidente della Ferrari e a lui dobbiamo il grande supporto di Santander che va ben oltre il puro rapporto commerciale”. “Insieme a tutta la Ferrari sono vicino alla famiglia e a tutti i suoi collaboratori del Banco, con molto affetto”, si conclude la dichiarazione che arriva da Maranello.

La morte improvvisa di Botin e l’uscita di Montezemolo dalla Ferrari potrebbero avere riflessi sulla permanenza di Alonso (e della squadra spagnola interna a Maranello) alla guida della Rossa del Cavallino Rampante per il 2015, nonostante il contratto che lo lega fino alla fine del 2016. C’è una clausola – quella del ritiro – che potrebbe aiutare il campione spagnolo, il quale potrebbe prendersi un “anno sabatico” per uscire dall’impasse e da un futuro che diventa ancora più incerto.

(Fonte: TMNews) © RIPRODUZIONE RISERVATA