Obama pronto ai raid aerei contro l’Isil. Fabius: “Francia disposta a intervenire in Iraq”. Scoperte fosse comuni vicino Mosul

Kerry a sorpresa a Baghdad: “Is manifestazione del male, non ha nulla a che fare con l’Islam”. Tre massimi leader dello Stato Islamico uccisi dall’aviazione irachena a ovest di Musul. Fossa comune con 35 yazidi scoperta a Mosul: “C’erano anche i corpi di donne e bambini”. Giovedì a Gedda il summit con i Paesi arabi

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Il presidente americano Barack Obama è aperto all’idea di raid aerei contro i jihadisti dello Stato Islamico ma non è chiaro ancora se intenda fare riferimento a questo nell’annuncio che si prepara a fare questa sera in televisione per parlare di lotta allo Stato Islamico. Secondo la Cnn, che cita fonti dell’amministrazione e del Congresso, il presidente si è intanto rivolto al Congresso per chiedere l’autorizzazione ad armare ed addestrare i ribelli moderati siriani in funzione anti-Isil.

La richiesta avanzata da Obama – spiega la Cnn – non è in contrasto con quanto il presidente ha ripetuto ai leader del Congresso, e cioè che ha l’autorità per attuare la sua strategia contro i jihadisti in Iraq e Siria senza l’autorizzazione dei legislatori. Una fonte democratica citata dall’emittente ha chiarito, infatti, che Obama non sta chiedendo che gli venga conferita l’autorità di ricorrere alla forza militare, ma solo quella necessaria ad assistere ed addestrare le forze ribelli

E la Francia prenderà parte a raid aerei in Iraq “se necessario”, ha dichiarato il ministro degli esteri Laurent Fabius escludendo tuttavia modalità simili in Siria. “In Iraq il governo e le minoranze hanno sollecitato un aiuto: noi abbiamo risposto a queste richieste con la consegna di equipaggiamenti militari e con aiuti umanitari” e “se necessario parteciperemo a raid aerei”, ha dichiarato in un discorso all’Institut d’etudes politiques a Parigi.

La ministra della Difesa Roberta Pinotti ha affermato che “a noi non è stato chiesto un intervento aereo” e “non ho sentito nessuno parlare di forze di terra da inviare in Iraq”. Pinotti si è detta convinta che occorra “avere una strategia politica. Non deve diventare una guerra contro tutto l’Islam“, ha ammonito, mostrando di non averci capito un’acca di tutta la questione

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha sottolineato che la formazione di una coalizione internazionale contro gli estremisti dello Stato Islamico (Is) “non richiede necessariamente un mandato del Consiglio di Sicurezza” dell’Onu, una specie di giustificazione anticipata, perché sa perfettamente che la Russia bloccherebbe probabilmente ogni azione statunitense, per “ricambiare” le “cortesie” euro-americane in Ucraina.

KERRY A SORPRESA A BAGHDAD – Nel frattempo oggi John Kerry è volato a sorpresa a Baghdad, dove ha parlato in termini di lotta del bene contro il male. Lo Stato islamico è “una manifestazione del male“, ha affermato, promettendo che gli Stati Uniti e il resto del mondo libero aiuteranno l’Iraq nella sua lotta contro i militanti “in ogni singolo passo del cammino“. L’Is, ha detto Kerry prima di partire per Amman, “sostiene di combattere in nome dell’Islam, ma il fatto è che la sua ideologia piena di odio non ha nulla a che fare con l’Islam“. Kerry ha poi ribadito che ci sarà un piano globale per sconfiggere l’Is, ma il nuovo governo iracheno dovrà essere il “motore” di questa lotta.

Tuttavia Kerry non ha spiegato un aspetto fondamentale: perché gli Stati Uniti hanno lasciato l’Iraq e perché non vi ritornano? Solo per mantenere la promessa elettorale di Obama di chiudere le guerre in cui sono coinvolti gli Usa, anche se queste guerre non sono finite e il ritiro anticipato è la ragione per cui l’ISIL, trasformatosi in Stato Islamico, ha potuto invadere una parte dell’Iraq? Misteri…

In Giordania Kerry vedrà il re Abdullah II e il capo degli Stati Maggiori Riuniti, generale Mashal Zaben, con il quale parlerà della formazione di un’ampia coalizione militare in grado di fronteggiare i jihadisti. Domani a Gedda si terrà la conferenza internazionale per discutere una strategia di lotta contro l’Is e altre organizzazioni terroristiche regionali.

Intanto, mercoledì due autobomba esplose a Baghdad hanno fatto almeno 19 morti. Lo ha riferito l’emittente al-Arabiya, precisando che gli attacchi hanno interessato il sobborgo di Nuova Baghdad. Secondo la polizia irachena, il primo attacco è stato sferrato da un kamikaze che si è fatto saltare in aria a bordo di un’auto contro un checkpoint delle forze di sicurezza. Il secondo ha invece interessato la zona di un mercato ed ha provocato la morte di 14 civili.

Nella provincia di Mosul i peshmerga curdi hanno scoperto una fossa comune con i poveri resti di 35 esponenti della minoranza yazida. Lo ha riferito il portavoce del Partito Democratico del Kurdistan, Said Memo. A giugno la provincia di Mosul è stata conquistata dai jihadisti dell’Is, che hanno condotto una campagna discriminatoria contro le minoranze, in particolare contro gli yazidi e i cristiani. “Nella fossa comune c’erano anche i corpi di donne e bambini“, ha spiegato Memo.

Intanto esponenti delle tribù locali riferiscono che un’altra fossa comune è stata scoperta nella regione di al-Humeydat, contenente i cadaveri dei detenuti prelevati a luglio dall’Is dalla regione di Badush. I corpi avevano ancora indosso le uniformi penitenziarie. 

(Fonte: Adnkronos)