Difesa aerea in allarme per sospetto pacco bomba su un aereo diretto a Beirut: scortato a Fiumicino

Su un volo della compagnia libanese MEA (Middle East Airlines), decollato da Ginevra e diretto a Beirut, un pacco sospetto ha attivato l’allarme internazionale. “Scramble” per i caccia intercettori dell’Aeronautica Militare del 4° Stormo di Grosseto, che hanno agito come “poliziotti” dei cieli nello spazio aereo di competenza sul frotne Sud della Nato. Aereo atterrato a Fiumicino

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Roma – Un allarme bomba ha fatto scattare il sistema della difesa aerea italiana oggi pomeriggio. Su un aereo della compagnia libanese MEA (Middle East Airlines), decollato dall’aeroporto di Ginevra alle 11.47 con destinazione Beirut (volo ME214, atteso nella capitale libanese alle 16.31), in 20140914-mea-325x189modo tardivo, è stata riscontrata la presenza di un bagaglio caricato a bordo, senza il proprietario. 

Dall’aeroporto di Ginevra è stata attivata la procedura di emergenza, seguita dai piloti dell’Airbus libanese. Immediata la reazione dell’Aeronautica Militare Italiana, con due caccia intercettori Eurofighter Typhoon decollati in procedura “Scramble” dall’aeroporto di Grosseto, sede del 4° Stormo competente per la regione Centro-Settentrionale dell’Italia. 

L’Airbus 320 aveva a bordo 118 passeggeri e 7 membri di equipaggio. I Typhoon italiani hanno affiancato l’aereo libanese, scortandolo fino a Fiumicino, dove è atterrato intorno alle 14, immediatamente evacuato senza panico, ma affidato ai controlli della Polizia di frontiera e degli artificieri, immediatamente attivati. 

Al momento la sicurezza italiana sta svolgendo i dovuti controlli sull’aereo, per capire la natura del pacco e l’eventuale pericolosità.

Una curiosità: i due caccia Eurofighter Typhoon, per raggiungere l’aereo – che volava sulla Puglia – hanno superato il muro del suono a un’altitudine relativamente bassa, causando due “bang” uditi nettamente sulla Capitale, riporta l’agenzia AGI.

Il comandante del $° Stormo di Grosseto dell’Aeronautica Militare – colonnello Enrico Pederzolli – ha cercato di minimizzare l’allarme odierno, inquadrandolo in una routine operativa, sottoposta agli standard di reazione della difesa aerea e non mettendolo in relazione con l’aumentato allarme internazionale a seguito dell’evoluzione della guerra sul teatro iracheno, da dove sono giunte le minacce dell’Isil (Islamic State of Iraq and Levant) all’Europa. Pederzolli è stato intervistato da SkyTG24, mostrando straordinarie doti dialettiche molto equilibrismo verbale, di fronte a domande che non avrebbero potuto avere risposte da parte sua.

Lo si chieda alla ministra della Difesa se la situazione dell’Italia è cambiata o meno. Se per l’Italia è “tutto a posto” di fronte all’imperialismo barbaro dell’Isil.

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Ultimo aggiornamento 14/09/2014, ore 17:21:37 | (Fonte: agenzie) © RIPRODUZIONE RISERVATA