Hong Kong, i leader della rivoluzione degli ombrelli: risposte o pronti ad altre azioni (video)

Vanno avanti le proteste degli studenti e dei sostenitori di Occupy Central che da giorni stanno bloccando le strade per chiedere reali riforme democratiche. Gli Usa: “Siamo con voi”. La Cina: “Non interferite”. A Taiwan manifestazioni di solidarietà verso l’ex colonia britannica. Hong Kong disobbedisce a Pechino, l’ombrello diventa il simbolo della protesta (immagini)

20140930-hong-kong-umbrella-rev

Hong Kong – Continuano le proteste degli studenti e dei sostenitori di Occupy Central che da giorni stanno bloccando le strade di Hong Kong per chiedere reali riforme democratiche. I leader del movimento, ormai è stato ribattezzato “la rivoluzione degli ombrelli“, hanno chiesto alle autorità dell’ex colonia britannica e del governo centrale cinese di accogliere le loro richieste, comprese le dimissioni del capo del governo locale, Leung Chun-ying, e il ritiro della riforma elettorale annunciata da Pechino.

Altrimenti, affermano i leader del movimento pacifico, inizieranno altre azioni di disobbedienza civile. La polizia intanto ha tenuto un profilo basso durante le manifestazioni che si sono avute durante lunedì notte, dopo che le autorità avevano ordinato il ritiro della polizia anti-sommossa. I dimostranti portano tutti un ombrello, sia per ripararsi dal sole cocente che per tutelarsi dal lancio dei lacrimogeni. Così l’ombrello è diventato il simbolo della protesta. I manifestanti hanno le principali arterie dalla zona commerciale di Hong Kong dove molti negozi rimangono chiusi.

Decine di migliaia di manifestanti hanno infatti bloccato le principali strade della città nell’inarrestabile protesta contro il sistema elettorale restrittivo imposto da Pechino. Nella notte tra domenica e lunedì la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni, spray al pepe e manganelli ma non è riuscita a disperdere la folla.

La protesta dilaga e la Cina ha avvertito gli Stati Uniti: nessun governo straniero deve “interferire” nella politica interna di Hong Kong sostenendo le proteste democratiche in corso nell’ex colonia britannica. Questo il monito arrivato dal governo cinese in risposta alle dichiarazioni arrivate da Usa e da altri Paesi a sostegno dei manifestanti. “Il governo centrale è fermamente contro ogni attività illegale tesa a distruggere il rispetto della legge e la società pacifica ad Hong Kong” ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying. “Speriamo che Paesi importanti tengano a freno dichiarazioni e azioni“, ha aggiunto.

Gli Stati Uniti, ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, seguono da vicino le proteste in corso e “sostengono le aspirazioni della gente di Hong Kong“.

La protesta, partita la scorsa settimana dagli studenti, si è preso allargata con l’adesione del gruppo pro-democrazia ‘Occupy Central‘ che ha affermato l’intenzione di sostenere “il movimento spontaneo della gente di Hong Kong“.

Secondo le stime del movimento, sono scese in strada almeno 100mila persone. “Eravamo qualche centinaio, poi abbiamo visto migliaia di persone che bloccavano il traffico su Harcourt Road per unirsi alla protesta. Questo va al di là di quanto speravamo“, ha detto all’agenzia stampa ‘Dopa’ Eddie Chung, uno degli organizzatori della protesta. “Occupy Central è diventato Occupy Hong Kong“, ha aggiunto un manifestante.

Il movimento chiede le dimissioni del capo dell’esecutivo di Hong Kong, Leung Chun-ying, esortando gli altri membri dell’amministrazione a “mettersi dalla parte della gente“. Leung ha esortato i manifestanti a tornare a casa, affermando che non vuole “disordine” a Hong Kong. Poi ha smentito le voci secondo cui avrebbe chiesto l’intervento dell’esercito di Pechino. L’ufficio di collegamento cinese a Hong Kong ha condannato le proteste – definite “illegali” – e ha dichiarato il suo sostegno all’azione dell’amministrazione di Hong Kong.

20140930-hk_1logo-212x240La protesta è scattata dopo che a fine agosto il Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo, massimo organo legislativo cinese, ha deciso misure restrittive per la scelta dei candidati alle elezioni nell’ex colonia britannica, tornata sotto la sovranità cinese nel 1997, con un trattato internazionale tra Regno Unito e Cina, in forza del quale Hong Kong gode di uno status speciale che le garantisce maggiori libertà civili rispetto alla Cina, proprio per il principio assunto dall’accordo e definito come “un Paese, due sistemi”. Un cuneo nel fianco messo alla Cina da Margareth Tatcher a Den Xiao Ping. 

Nel frattempo, da Taiwan si seguono le manifestazioni con interessata partecipazione. “Sosteniamo la richiesta del popolo di Hong Kong per elezioni dirette“, ha affermato il presidente taiwanese, Ma Ying-jeou. Un gruppo di studenti ha occupato a Taipei l’ingresso della sede dell’ufficio di collegamento con Hong Kong. “Oggi Hong Kong, domani Taiwan” si leggeva su alcuni cartelli.20140930-artist-gallery-umbrella-rev-hk-400x424Anche l’arte si schiera nella protesta a Hong Kong. Alcuni disegnatori hanno scelto come simbolo della protesta l’ombrello, l’unico mezzo che permette di ripararsi dal sole durante un’occupazione cittadina che ha visto scendere in strada almeno 100mila persone in giornate con una temperatura tra i 25 e i 33 gradi e un’umidità del 70 per cento.

Tra gli artisti in campo, come ha riportato il ‘South China Morning Post‘, si sono ‘schierati’ a favore dei manifestanti Ger Choi e il visual artist Kacey Wong, che vive e lavora a Hong Kong.

Il primo artista ha realizzato un’immagine con una stella sovrapposta a una specie di sole, vicino a un ombrello stilizzato con i contorni bianchi. Nel secondo logo di Wong, invece, c’è un ombrello rosso visto dall’alto con la scritta “Umbrella Movement” su sfondo viola. “La gran parte delle mie opere – si legge sul sito ufficiale di Wong – sono ispirate da questa misteriosa e surreale città nella quale ho trovato la poesia“.

Citando Ai Weiwei (“Tutto è arte. Tutto è politica”), Kacey Wong si chiede: “Perché non combinare arte e politica e portarle in strada, per la giustizia e la libertà?“. Sempre sul sito, l’artista ricorda che solo con “la vostra perseveranza ci sarà un cambiamento“.

Meno stilizzato e più colorato è il logo realizzato da un’altra artista Tania Willis, che mostra un ragazza in giallo che si ripara, con un ombrello a strisce colorate, da una cascate di stelle che arrivano da una nuvola che ricorda la bandiera cinese. E ha pubblicato il logo su Twitter con la scritta “gli artisti di Hong Kong sostengono i dimostranti pacifici di #OccupayHk per il suffragio universale. I dimostranti di Hk sono degli eroi!

In fondo, i protestanti di Hong Kong ci ricordano un assunto spesso dimenticato in Occidente: la libertà è nulla senza giustizia e la giustizia non esiste senza libertà.

(Adnkronos)