Renzi rilancia sulla Merkel: “il parametro del 3%? È il parametro del passato, ma l’Italia lo rispetterà”

Il presidente del Consiglio in un’intervista a Christiane Amanpour per la Cnn ha ribadito la posizione del Governo sul rapporto deficit-Pil: “Non verremo meno al vincolo”

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Roma – La crisi economica con la borsa in affanno e i nodi sul lavoro ancora tutti da sciogliere animano anche oggi il dibattito politico. In una intervista alla Cnn Matteo Renzi ribadisce che l’Italia non verrà meno al vincolo del 3%: ”Sono assolutamente convinto che il 3% sia il parametro del passato” – aggiungendo: “ma io ho un problema: l’Italia è un Paese in cui abbiamo perso credibilità perché non abbiamo rispettato il parametro in passato. Quindi la posizione dell’Italia è chiara: noi lo rispettiamo“.

Nell’intervista a Christiane Amanpour, che sarà trasmessa alle 20 italiane e di cui l’emittente statunitense ha fornito un’anticipazione, Renzi ha anche riaffermato il suo supporto alla Francia in merito alla questione. “Ovviamente, se il presidente Hollande decide per la Francia che è importante aggirare il rispetto della soglia del 3%, nessuno può dire a Hollande o al premier Valls: questo non è corretto“. “L’Europa – ha sottolineato – è una comunità di destini, una comunità di valori“.

Atteso stamane a Milano per la cerimonia della firma dell’accordo tra il presidente dell’Anac Raffaele Cantone e il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria, il premier darà forfait a “causa di impegni di governo a Roma“. Sarà il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina a rappresentare il governo all’evento. Confermati invece per il leader Pd gli appuntamenti pomeridiani a Ferrara: alle 17 la visita alla scuola Aquilone di via Mambro e alle 18 l’intervista pubblica al Festival di Internazionale.

Ieri, di fronte alla dichiarazione del presidente francese Hollande che la Francia sforerà il vincolo del 3 per cento, Renzi aveva appoggiato la “rivoluzione francese” sul rapporto tra deficit e Pil. “Noi rispettiamo il tre per cento ma anche la decisione di un Paese libero e amico come la Francia“, aveva dichiarato dal da Londra, in una dichiarazione ripresa da ‘SkyTg24’.

Nessuno ha il diritto di trattare gli altri Paesi come studenti. Se la Francia ha deciso così – aveva aggiunto – avrà i propri motivi, io sto dalla parte di Hollande e Valls“.

Una posizione che il premier ha ribadito nel pomeriggio in un tweet: “Proprio perché noi rispettiamo il 3%, non accettiamo che nessuno in Europa faccia il professore trattando gli altri come studenti”.

Una risposta, neanche tanto velata, alla cancelliera tedesce Angela Merkel che, giovedì, aveva detto con il tono prfessorale consueto: “Ogni Stato deve fare compiti a casa”. 

Lo stesso concetto Renzi lo ha ripetuto più tardi anche davanti alla comunità finanziaria di Londra: “Noi rispettiamo gli obiettivi per il 2015, i parametri del 3%, ma rispetteremo tutti i Paesi che non rispetteranno quei parametri“.

(Adnkronos)