L’ex pilota Andrea de Cesaris muore in un incidente stradale sul Raccordo Anulare. La carriera in F1

Alla guida di una moto, de Cesaris si è schiantato contro il new jersey in cemento all’altezza dello svincolo “Bufalotta”. Una carriera lunga 14 anni in Formula 1, con molti ritiri e tanta irruenza, che gli valse un soprannome caratteristico. Ciao “Mandingo”

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Roma – La giornata drammatica per il motorsport italiano – dopo l’incidente assurdo di Jules Bianchi (che è mezzo italiano, mezzo francese e tutto ferrarista) sul circuito di Suzuka nel corso del GP del Giappone – ha avuto un epilogo tragico (speriamo l’unico) da ascrivere negli annali.

L’ex pilota di F1 Andrea de Cesaris, 55 anni, è morto in un incidente stradale occorsogli sul GRA – il Grande Raccordo Anulare – perdendo il controllo della moto che conduceva e finendo contro il new jersey in cemento che delimita le carreggiate.

L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di domenica, nei pressi dello svincolo “Bufalotta”. Il decesso è stato praticamente sul colpo a causa dell’impatto contro la barriera di cemento. I soccorritori non hanno potuto far altro che verificare il decesso di de Cesaris, soprannominato “Mandingo” durante la carriera in F1 per il suo modo di interpretare le corse sempre all’attacco, con tutto il “cuore” possibile.

La Polizia Stradale, intervenuta sul posto per i rilievi di rito, sembra aver appurato nell’immediato l’inesistenza di responsabilità di altri mezzi. Le indagini comunque proseguono per determinare effettivamente che nessun altro mezzo sia coinvolto e per capire se l’impatto non sia stato causato da un malore dell’ex pilota di F1, da una sua distrazione o da un cedimento tecnico della moto, che è stata posta sotto sequestro.

Nato il 31 maggio 1959, Andrea de Cesaris debuttò in F1 nel GP del Canada del 1980, su Alfa Romeo, al posto di Vittorio Brambilla, correndo per il team di Arese anche il successivo GP USA Est al Watkins Glen. Nel 1981 corse con la McLaren-Ford, ottenendo come miglior risultato un 6° posto al GP di San Marino a Imola.

Nel 1982 tornò in Alfa Romeo, scuderia per cui corse anche l’anno successivo. AL GP USA Ovest a Long Beach, de Cesaris ottenne la prima e unica pole position della sua carriera, conducendo parte della gara, prima di ritirarsi per un’uscita di strada causata da un guasto al sistema frenante. Nel rocambolesco GP d Monaco ottenne un insperato 3° posto, nella gara vinta da Riccardo Patrese su Brabham. Nel 1983 i risultati più importanti: due secondi posti al GP di Germania a Hockenheim e al GP del Sud Africa a Kyalami.

Il successivo biennio (84-85) de Cesaris si trasferì alla Ligier, dove ottenne come miglior risultato – nel GP di Monaco del 1985 – un quarto posto, nell’anno dell’appiedamento prima del GP d’Italia causato dall’eccessiva irruenza del pilota e dei ritiri in cui era incorso. Nel 1986 corse (si fa per dire) con la Minardi, con cui si ritirò in tutte le gare, eccezione fatta che nel GP di Monaco in cui perfino non si qualificò e nel penultimo gran premio della stagione, in Messico, dove concluse all’8° posto (senza prendere punti, che allora erano assegnati solo ai primi sei).

Il 1987 – alla Brabham – fu altrettanto disastroso, con un solo podio a Zolder (GP del Belgio) e un 8° posto in Australia, sul circuito cittadino di Adelaide. Nel 1988 passò alla Rial, con cui ottenne un 4° posto nel GP degli Stati Uniti a Detroit, sei ritiri e quattro piazzamenti nelle retrovie.

Dall’89 al 90 Andrea de Cesaris corse con la Scuderia Italia, che schierava una monoposto costruita dalla Dallare. Dopo tre piazzamenti nelle retrovie e due ritiri, un 3° posto in Canada sembrò ridare il sorriso al pilota romano, che però nella successiva gara in Francia (al Paul Ricard) non si qualificò, infilando poi una serie di ritiri e di piazzamenti fuori dalla zona punti, con due settimi posti ai GP di Germania a Hockenheim e al GP di Spagna a Jerez. Il secondo anno con il team bresciano fu pure peggiore, con una sfilza di ritiri, la squalifica al GP di Francia (sempre al Paul Ricard), l’onta della mancata qualifica al GP di Germania a Hockenheim e solo un 13° posto a Città del Messico e un 10° a Monza.

Il 1991 de Cesaris arrivò alla corte di Eddie Jordan. Dopo la mancata prequalifica al GP degli Stati Uniti sul circuito cittadino di Phoenix e tre ritiri in Brasile, al GP di San Marino a Imola e a Monaco, in Canada e Messico raccolse due quarti posti, un 6° nel successivo GP di Francia a Magny-Cours, ancora un ritiro a Silverstone e un quinto posto al GP di Germania (sempre a Hockenheim). Nel corso della stagione raccolse anche due settimi posti (in Ungheria e a Monza) e due ottavi in Portogallo (Estoril) e Australia (Adelaide), oltre ai due ritiri in Spagna (Barcelona) e Giappone (Suzuka).

La Tyrrel fu l’approdo di de Cesaris per il bienni 1992-1993: con la scuderia del vecchio boscaiolo Ken, il pilota romano il primo anno colse un quinto posto in Messico e Canada, un sesto posto a Monza e un quarto posto in Giappone (Suzuka), oltre a sette ritiri (Sud Africa, Brasile, Spagna, Monaco, Francia, GB, Germania e Australia, con due ottavi posti in Ungheria e Belgio, un nono posto in Portogallo e un 14° piazzamento a Imola, per il GP di San Marino. Secondo anno disastroso: nove ritiri, una squalifica in Spagna (Barcelona), non classificato a Silverstone e cinque piazzamenti nelle retrovie.

Sembrava a quel punto essere finita la carriera in F1, ma il romano tentò il rientro nel terzo gran premio del 1994, al GP di San Marino, cogliendo uno speranzoso quarto posto con la Jordan di Eddie Irvine, squalificato per tre gare per un incidente multiplo in Brasile. Dopo Monaco, la Sauber lo chiamò per sostituire Wendlinger, schiantatosi nelle barriere vicino alla chicane di Montecarlo. Con la scuderia di Peter Sauber collezionò sette ritiri, concludendo anzitempo la stagione al GP d’Europa corso a Jerez de la Frontera. Non corse in Giappone e Australia.

Ciao Mandingo…

La carriera di Andrea de Cesaris in F1

Gran Premi: 214 (iscrizioni) – 208 (partenze)
Podi: 5
Miglior risultato: 2° posto al GP di Germania e Sud Africa 1983 (Alfa Romeo)
Pole position: 1 (Long Beach 1982)
Giri più veoci: 1 (Belgio 1983)
Totale punti conquistati in carriera: 59
Team:
1980: Alfa Romeo (due gare)
1981: McLaren
1982-83: Alfa Romeo
1984-85: Ligier
1986: Minardi
1987: Brabham
1988: Rial
1989-90: Scuderia Italia
1991: Jordan
1992-93: Tyrrell
1994: Jordan (due gare) e Sauber (nove gare)

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