Al Qaeda nella Penisola Arabica rivendica il doppio attacco suicida in Yemen. Bilancio: almeno 67 morti e decine di feriti

Un kamikaze si è fatto esplodere durante una manifestazione di protesta promossa dagli sciiti Houthi, uccidendo 47 persone (fra cui quattro bambini). Un secondo kamikaze ha colpito una postazione militare nella provincia orientale di Hadramuwt, almeno 20 i soldati uccisi. Il neo-premier incaricato rimette il mandato. Crescono i timori di violenze confessionali

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Sanaa – I due attacchi suicidi avvenuti giovedì nello Yemen hanno causato almeno 67 vittime, oltre a decine di feriti. Questo è il bilancio aggiornato oggi dalle autorità yemenite, in concomitanza con la rivendicazione ufficiale da parte di Al Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP, AlQaeda in the Arabian Peninsula).  

Il Paese è da settimane teatro di scontri e instabilità politiche tra le autorità ufficiali e i ribelli sciiti, una situazione che ha portato alle dimissioni il precedente governo.

Una delle due esplosioni aveva come obiettivo una manifestazione di protesta promossa a Sanaa dagli sciiti del potente gruppo Houthi, che ha assunto il controllo di ampie porzioni della capitale. L’esplosione ha investito decine di persone, lasciandosi alle spalle cadaveri mutilati e parti di corpo umano per le strade. Fra le vittime vi sono anche quattro bambini, vittime dell’insensatezza degli adulti. Gli attacchi sono destinati a fomentare ancor più le tensioni confessionali fra sunniti e sciiti, con il rischio concreto di una guerra civile nel Paese.

20141010-yemen-suicide-attack-sanaa-320x207Un testimone oculare ha riferito che un uomo, con indosso una cintura esplosiva, si è avvicinato a un punto di controllo predisposto dal gruppo sciita, “facendosi saltare in aria fra i membri della sicurezza e i civili” presenti nella zona. In un secondo attacco, avvenuto ad un checkpoint dell’esercito nella provincia orientale di Hadramuwt, almeno 20 soldati avrebbero perso la vita e 15 rimasti feriti, anche se il bilancio è tuttora provvisorio. Teatro dell’attentato Mukalla, cittadina portuale sul mar Arabico. 

Al Qaeda in the Arabian Peninsula (AQAP) è la cellula locale affiliata al network islamista fondata da Osama bin Laden. I jihadisti sono impegnati da anni in attentati e violenze mirate contro forze di sicurezza e strutture governative e di recente hanno preso di mira anche il gruppo ribelle sciita Houthi.

Secondo analisti internazionali, lo Yemen è a un passo da una guerra civile sanguinaria, fomentata da movimenti estremisti islamici, con un modello già visto in Siria e Iraq. 

Gli attentati di ieri sono giunti in concomitanza con un momento cruciale nella vita politica e istituzionale del Paese: il braccio di ferro in atto fra i leader del movimenti sciita Houthi e il presidente yemenita Abd-Rabbu Mansour, scontro che ha costretto il neo-premier incaricato – Ahmed Awad bin Mubarak – a rimettere il mandato nelle mani del capo di Stato.

Gli Houthi hanno subito criticato la scelta di Mubarak quale futuro Primo Ministro di un governo di coalizione nazionale, sottolineando che dietro la sua candidatura vi sarebbe la mano di Washington

(AsiaNews, Reuters)