Il Premio Nobel per l’Economia conferito a Jean Tirole per i suoi studi sulle regole del mercato oligopolistico

Il riconoscimento dell’Accademia Reale Svedese delle Scienze per aver “reso chiaro come comprendere e regolare i mercati in cui ci sono poche aziende potenti”. Direttore della fondazione ‘Jean-Jacques Laffont’ della Toulouse School of Economics e direttore scientifico dell’Istituto di economia industriale di Tolosa, i suoi studi si concentrano nei campi della micro e macroeconomia, della teoria dei giochi e della teoria bancaria. Ha pubblicato oltre 180 articoli

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Il Premio Nobel per l’Economia 2014 è stato conferito all’economista francese Jean Tirole per l’analisi sul funzionamento e la regolazione dei mercati. L’Accademia Reale Svedese delle Scienze nel proclamare l’assegnazione del riconoscimento ha evidenziato che va a “uno degli economisti più influenti del nostro tempo”. In particolare, Tirole ha il merito di aver reso chiaro come comprendere e regolare i mercati in cui ci sono poche aziende potenti“, il nodo dell’economia liberale contemporanea, affrontare le situazioni ologopolistiche.

Gli studi di Tirole si concentrano sull’economia industriale, sulla micro e macroeconomia, sulla teoria dei giochi e sulla teoria bancaria e finanziaria. Jean Tirole è direttore della fondazione ‘Jean-Jacques Laffont’ della Toulouse School of Economics, nonché direttore scientifico dell’Institut d’Economie Industrielle sempre a Tolosa.

Negli anni settanta Tirole conseguì due lauree in ingegneria, la prima presso l’École polytechnique di Parigi (1976) e la seconda presso l’École nationale des ponts et chaussées (1978), sempre a Parigi, e un Doctorat de 3ème cycle in ‘Matematica per le decisioni‘ presso l’Università Paris-Dauphine (1978). Nel 1981 conseguì il dottorato di ricerca al Mit, Massachusetts Institute of Technology.

Jean Tirole ha pubblicato oltre 180 articoli su temi economici e finanziari, oltre che diversi libri, tra cui ‘The Theory of Industrial Organization’, ‘Game Theory’ (con Drew Fudenberg), ‘A Theory of Incentives in Procurement and Regulation’ (con Jean-Jacques Laffont), ‘The Prudential Regulation of Banks’ (con Mathias Dewatripont), ‘Competition in Telecommunications’ (con Jean-Jacques Laffont), ‘Financial Crises’, ‘Liquidity’, ‘International Monetary System’ e ‘The Theory of Corporate Finance’.

Il Premio Nobel per l’Economia 2014 è uno dei più influenti economisti contemporanei ha chiarito come capire e regolare mercati industriali dominati da un piccolo numero di grandi aziende o da un monopolio. Se lasciati senza regole, questi mercati spesso producono effetti socialmente negativi, prezzi più alti di quelli motivati dai costi o aziende improduttive che sopravvivono bloccando l’ingresso di nuove e più produttive.

Dalla metà degli anni ’80 in poi, Tirole ha dato nuova linfa alla ricerca sui fallimenti di questi mercati. Le sue analisi su aziende con potere di mercato forniscono un’unica teoria con una fortemente focalizzata su centrali questioni politiche: i governi come devono trattare fusioni o cartelli e come dovrebbero regolare i monopoli?

Prima di Tirole, ricercatori e politici cercavano principi generali per tutti i settori, con semplici regole come il price cap per i monopolisti e proibendo la collaborazione tra competitor, permettendo però la cooperazione tra aziende con diverse posizioni nella catena del valore.

Tirole ha dimostrato che queste regole possono essere efficaci in certe condizioni ma possono produrre più danno che effetti positivi in altri. Il price cap può consentire ad azienda dominante di ridurre i costi, cosa positiva per la società, ma può anche permettere profitti eccessivi, cosa invece negativa.

La cooperazione nella definizione dei prezzi sul mercato è dannosa ma la cooperazione tra patent pool può essere un beneficio per tutti. La fusione di un’azienda e i suoi fornitori può incoraggiare l’innovazione ma può anche distorcere la concorrenza. La migliore regolazione o policy di concorrenza deve essere perciò attentamente adeguata alle specifiche condizioni di ogni mercato.

In una serie di articoli e libri, Tirole ha fornito una cornice generale per disegnare tali politiche e l’ha applicata a un numero di settori, che vanno dalle telecomunicazioni alle banche. Alle luce di queste indicazioni, i governi sono in grado di incoraggiare le aziende più potenti a diventare più produttive e, al tempo stesso, impedire competitori dannosi.

(Fonte: Adnkronos)