Ebola, nuovo bilancio: 4.555 morti nel mondo. Obama ordina produzione su larga scala del siero ZMapp

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso i dati aggiornati dell’epidemia di ebola che ha colpito l’Africa Occidentale e minaccia di mettere a rischio la libertà di spostamento internazionale. Finora sono stati registrati 9.216 casi in sette diversi Paesi. In Senegal fine dell’emergenza. L’Amministrazione Obama parte in quarta con la produzione del siero messo a punto dalla Leaf Biopharmaceutical Inc. di San Diego. Coinvolto anche il colosso farmaceutico GlaxoSmithKline, Novartis ed Emergent Biosolutions

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L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, World Health Organization), ha diramato i dati aggiornati dell’epidemia del virus della febbre emorragica, ebola, che si è sviluppato in Africa Occidentale e si teme possa diffondersi in tutto il mondo, con un allarme crescente e forse un po’ esagerato. Finora il virus ha causato 4.555 morti su 9.216 casi registrati in sette diversi Paesi.

Il Paese più colpito rimane la Liberia, con 4.264 casi probabili o accertati e 2.484 decessi. Segue la Guinea, dove ha avuto origine l’epidemia e dove sono stati registrati 1.519 casi con 862 decessi, mentre in Sierra Leone il bilancio è di 1.200 casi e 3.410 decessi.

In Nigeria si sono verificati 20 casi e otto decessi, ma la fine dell’epidemia potrebbe essere dichiarata il 20 ottobre se non si registreranno altri contagi, così come è avvenuto venerdì per il Senegal, dove sono trascorsi 42 giorni (il doppio del tempo di incubazione) senza che si siano registrati altri casi di infezione, a parte il primo e unico paziente affetto dal virus, poi guarito. Un ceppo differente del virus ebola ha colpito anche alcune regioni isolate della arte Nord Occidentale della Repubblica del Congo, causando almeno 49 morti su 68 casi accertati.

20140804-kent-brantly-nancy-writebol-320x197Intanto, mentre il presidente Obama valuterà se nominare nelle prossime ore uno “zar” per coordinare gli sforzi per limitare quanto più possibile la propagazione dell’epidemia negli Stati Uniti, l’amministrazione presidenziale ha ordinato a diversi laboratori di accelerare la produzione del “siero miracoloso” ZMapp, messo a punto dalla Leaf Biopharmaceutical Inc. di San Diego, unico ad aver mostrato doti assolute di efficacia sui contagiati, anche se è ancora in fase di sperimentazione.

Lo ZMapp è stato messo a punto da un’azienda di biotecnologie, che ha condotto ricerche utilizzando fondi federali, e fu dato negli scorsi mesi ai due missionari americani che operavano in Liberia, il dottor Kent Brantly e l’infermiera Nancy Writebol, che riuscirono a guarire dopo aver contratto il virus in Liberia ed essere stati dati per spacciati.

Tra i laboratori coinvolti dal BARDA federale (Biomedical Advanced Research and Development Authority) – che coordinerà le ricerche e verificherà gli sviluppi – il Texas A&M Health Science Center e il Centers for Innovation in Advanced Development and Manufacturing, che lavoreranno insieme per sviluppare il siero nel modo più veloce possibile.  

All’intero processo collaboreranno anche il colosso farmaceutico britannico GlaxoSmithKline, l’Emergent Biosolutions di Baltimora ed un altra struttura a Holly Springs in North Carolina, coordinati dal colosso elvetico Novartis. Il 10 novembre prossimo il BARDA selezionerà uno o più laboratori, per iniziare la produzione di massa dello ZMapp.

(Credit: agenzie) © RIPRODUZIONE RISERVATA