Va all’Opera di Parigi con il niqab, invitata a uscire. Musicisti e coristi hanno minacciato di incrociare le braccia

Scatto di orgoglio dei nostri cugini francesi, all’insegna della libertà. La spettatrice è stata pregata allontanarsi durante l’intervallo. I coristi avevano minacciato un ammutinamento di protesta. Il deputato Le Maire (UMP) elogia coristi e musicisti

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Parigi – A due passi da Place de la Bastille, all’Opéra Bastille, una delle due sedi dell’Opera Nazionale di Parigi, stava per accadere… la rivoluzione lo scorso 3 ottobre. In cartello la Traviata di Giuseppe Verdi, ma in scena è quasi andata in scena la …Velata, integrale s’il vous plaît, con niqab d’ordinanza. 

Una signora abbigliata secondo i dettami dell’islam radicale (secondo un’interpretazione restrittiva della sharia, la legge coranica), si è seduta in prima fila tra gli spettatori. Il niqab (nella foto a sinistra) copre tutto il corpo, compreso il visto (come nella foto di apertura), lasciando uno spiraglio solo per gli occhi: ma non consente l’identificazione del viso.

A quel punto, vista dai coristi e inquadrata dalle telecamere di sicurezza e sorveglianza interna, la donna è stata avvicinata dopo il secondo atto – nell’intervallo – e invitata (probabilmente) a rendersi riconoscibile. Al suo probabile rifiuto, la donna è stata invitata a lasciare il teatro e ad allontanarsi. 

La spettatrice era seduta dietro il direttore d’orchestra, che forse non si era accorto della circostanza. Non così i coristi, come detto, tale che a un certo punto alcuni di loro hanno manifestato l’intento di smettere di cantare. I fatti sono stati confermati da Jean-Philippe Thiellay, vice direttore dell’Opéra Bastille. “Sono stato avvisato nel corso del secondo atto”, ha spiegato Thiellay , “non era mai accaduto prima”. “Alcuni coristi non volevano più cantare” se la donna non fosse stata allontanata, ha ammesso. “Non mi piace che a uno spettatore venga chiesto di abbandonare la sala”, ha aggiunto, “ma è la legge”. 

Dal mese di aprile 2011, è vietato indossare niqab e burqa in Francia. Le sanzioni possono arrivare a 150 Euro, oltre alla frequenza obbligatoria di un corso di educazione civica.

Dopo la segnalazione dei musicisti e dei coristi, un agente della sicurezza è stato incaricato di chiedere alla donna di lasciare la sala, ma non ha potuto parlare con lei, solo con suo marito. I due coniugi – due cittadini di uno Stato del Golfo Persico (o Arabico che dir si voglia) – non hanno chiesto il rimborso del biglietto, circa 230 Euro a testa. 

Secondo quanto trapela da Parigi, una nota del Ministero della Cultura inviata all’Opéra Bastille e all’Opéra Garnier ha prescritto misure più stringenti per l’accesso in sala, in modo da bloccare l’eventuale ingresso di donne velate, in violazione della legge francese, che vieta l’occultamento del volto in pubblico.

Questa mattina Bruno Le Maire, deputato candidato alla presidenza dell’UMP, ha elogiato ai microfoni di France Bleu (la radio di Metronews) i musicisti e i coristi. “Voglio salutare il coraggio di musicisti e dei cantanti dell’Opera di Parigi, che hanno detto ‘non accettiamo di ritornare in scena, se in prima fila c’è una donna che indossa il niqab‘. Questo è il modo in cui in Francia facciamo rispettare la laicità e in cui noi eviteremo le derive incompatibili con la Repubblica”, ha affermato Le Maire. “Non contiamo sempre sulle forze dell’ordine o di sicurezza che fanno anche un lavoro eccezionale”, ha aggiunto. “È responsabilità di tutti che la laicità sia difesa in Francia”.

In Italia tutto questo non avviene e noi stessi abbiamo condiviso su Twitter la foto di una giovane signora coperta in viso, alla quale è stato consentito di volare da Roma Fiumicino a Cagliari qualche settimana fa. Qualcuno lo racconti alla presidente della Camera, Laura Boldrini, che due giorni fa ha visitato la moschea di Roma, coprendosi il capo per rispetto: lo stesso rispetto che non ha mostrato per la laicità dello Stato e delle istituzioni, più volte sbandierate quando si evocano diritti al limite della soglia etica. Boldrini, vada a Parigi a imparare come si reggono le Istituzioni.

Vive la France!

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Un pensiero su “Va all’Opera di Parigi con il niqab, invitata a uscire. Musicisti e coristi hanno minacciato di incrociare le braccia

  • 21/10/2014 in 11:23:23
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    Molto bene! Fuori i barbari che vogliono portarci la schiavitù come modello di vita.

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