Una risata li seppellirà? Video curdo fa la parodia dell’Isil, ma ridendo e scherzando attacca il Qatar

“Siamo barbuti e sporchi e non abbiamo niente nella testa”, recitano gli attori con le barbe finte nella clip, mentre ballano e usano le armi come fossero strumenti musicali. “Noi siamo l’Isis, noi mungiamo le capre anche se sono maschi”. Poi la stoccata…

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Baghdad – Uomini barbuti vestiti di nero che ballano, usano mitra e bastoni come strumenti musicali, cantano frasi come “siamo barbuti, sporchi e ripugnanti, siamo senza cervello e non abbiamo niente nelle nostre teste“. Così KurdSat Tv, un canale televisivo curdo-iracheno, risponde alla strategia mediatica dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, che mostra uomini decapitati, donne lapidate, prigionieri di guerra passati per le armi contro ogni norma giuridica internazionale e contro ogni principio umano.

Contro i crimini di guerra e contro l’Umanità, KurdSat Tv usa l’ironia: anche una risata contriburà a seppellire questa ideologia mortifera, a eliminare questa escrescenza della Storia che mette in pericolo la pace mondiale, la convivenza civile tra le persone. Ma forse serviva un vaccino, l’Isil sta svolgendo un ruolo nel disegno dell’Onnipotente che ci ha donato la Libertà come bene e diritto fondamentale, propedeutico a tutti gli altri diritti e beni mondani.

Del video ha dato notizia l’emittente televisiva al-Arabiya, con sede a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. In Italia la notizia è stata rilanciata da AsiaNews. Ma il progetto MEMRI (Middle East Media Research Institute) ha svolto l’opera meritoria di tradurre il testo del video in inglese, diffondendolo nel web.

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Il gruppo di uomini con evidenti barbe finte ripresi nel video balla sullo di una bandiera nera del “Califfato”, indossando giube militari sui vestiti neri e sfidandosi a colpi di spada.

Il testo della clip fa la parodia del linguaggio violento dei jihadisti dell’Isisl. “La nostra lingua è pallottole e coltello, non abbiamo conoscenze nei nostri cervelli, spaventiamo donne e bambini“, cantano i miliziani della risata curdi. “Noi siamo l’Isil, noi mungiamo le capre anche se sono maschi“, affermano in coro, evidenziando l’ignoranza crassa dei jihadisti adepti di Abu Bakr al-Baghdadi. “Combattiamo per il jihad e il sesso e siamo sereni e felici se vediamo il sangue“, echeggiano le voci, “noi uccidiamo la colomba in cielo e portiamo la storia nel presente“, cantano. Il testo intende sottolineare il cortocircuito storico tra il presente – fatto di interconnessione globale e tecnologia informatica – e il passato di pratiche brutali e antiche, inumane.

Tuttavia, come spesso accade nella satira, tra il faceto si inserisce anche una denuncia pesante dei finanziamenti di cui gode (il condizionale possiamo eliminarlo, con buona pace degli affezionati alla politically correctness) il gruppo jihadista che si è intestato uno Stato farlocco, ma pericoloso.

Infatti, a un certo punto gli attori della clip pronunciano una battuta che costituisce un fendente straordinario della cattiva coscienza di chi – per interessi evidenti, ma anche no – gioca in Medio Oriente un pericoloso risiko geopolitico. “Noi siamo l’Isis e abbiamo le tasche piene di soldi del Qatar“, cantano in coro gli attori della clip di KurdSat Tv.

Forse una risata li seppellirà, ma prima molto lavoro andrà fatto…

(Credit: AsiaNews, MEMRI) © RIPRODUZIONE RISERVATA