Usa: è guarita anche la seconda infermiera contagiata dell’ebola dal “paziente zero”

Amber Joy Vinson è fuori pericolo e nei prossimi giorni sarà dimessa dal reparto di malattie infettive dell’Emory Hospital di Atlanta. Ieri la notizia della guarigione di Ashola Mukp e il miglioramento del quadro clinico della prima infermiera, Nina Pham

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Atlanta – Amber Joy Vinson, la seconda infermiera del Texas Presbyterian di Dallas, contagiata dall’ebola, non ha più traccia del virus della febbre emorragica nel proprio organismo.

Amber e’ stata curata presso l’Emory Hospital di Atlanta, che ha strette relazioni scientifiche con il CDC – Centers for Disease Control and Prevention – l’ente federale statunitense che si occupa delle emergenze sanitarie. La donna aveva contratto il virus accudendo il “paziente zero”, Thomas Eric Duncan, il liberiano morto l’8 ottobre al Texas Presbyterian di Dallas.

Amber Joy Vinson aveva messo in allarme almeno due stati americani, perché aveva viaggiato in aereo tra Texas e Ohio dopo essere stata esposta all’ebola. Dopo la scomparsa del virus dal proprio organismo, presto fatta uscire dal reparto di isolamento.

Ieri si era diffusa la notizia, confermata dalle autorità sanitarie del Nebraska Medical Center della guarigione del giornalista free lance Ashoka Mukp, anch’egli ammalatosi in Liberia. E dal Texas buone notizie erano arrivate anche circa l’altra infermiera contagiata, Nina Pham.

Un successo dietro l’altro che dimostra la forza con cui i centri di ricerca in tutto il mondo stanno mettendo a punto la strategia per sconfiggere questa malattia aggressiva e terrificante.

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