Papa Francesco, Angelus: “il Vangelo supera i legalismi di ieri e di oggi” – video

Il Vangelo, ha sottolineato Bergoglio, “non ci consegna due formule o due precetti, no, non sono precetti e formule ma due volti, anzi un solo volto, quello di Dio che si riflette in tanti volti, perche’ nel volto di ogni fratello, specialmente il piu’ piccolo, fragile e indifeso, e’ presente l’immagine stessa di Dio”. Un messaggio a chi si àncora a una supposta esclusiva nell’interpretazione della volontà dell’Onnipotente, ma usa ogni genere di violenza verso il prossimo. L’amore è il vero messaggio di Dio

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Città del Vaticano – “In mezzo alla fitta selva di precetti e prescrizioni, ai legalismi di ieri e di oggi, Gesu’ opera uno squarcio che permette di scorgere due volti: il volto del Padre e quello del fratello”. Lo ha affermato Papa Francesco nel breve discorso che ha preceduto l’Angelus, sottolineando che il Vangelo “non ci consegna due formule o due precetti, no, non sono precetti e formule ma due volti, anzi un solo volto, quello di Dio che si riflette in tanti volti, perche’ nel volto di ogni fratello, specialmente il piu’ piccolo, fragile e indifeso, e’ presente l’immagine stessa di Dio”. “Dovremmo domandarci, quando incontriamo uno di questi fratelli, se siamo in grado di riconoscere in lui il volto di Dio. Siamo capaci di questo?”, ha chiesto il Pontefice agli 80 mila fedeli presenti in piazza San Pietro.

“Ricordatevi questo: l’amore e’ la misura della fede. Quanto ami tu? Come e’ la tua fede? Credo quanto amo”, ha aggiunto a braccio Bergoglio. “Il segno visibile che il cristiano puo’ mostrare per testimoniare al mondo l’amore di Dio – ha rilevato – e’ l’amore dei fratelli”. Per questo, ha spiegato, “il comandamento dell’amore a Dio e al prossimo e’ il primo non perche’ sta in cima all’elenco dei comandamenti. Gesu’ – cioe’ – non lo mette al vertice, ma al centro, perche’ e’ il cuore da cui tutto deve partire e a cui tutto deve ritornare e fare riferimento”.

In proposito, Francesco ha ricordato che “gia’ nell’Antico Testamento l’esigenza di essere santi, ad immagine di Dio che e’ santo, comprendeva anche il dovere di prendersi cura delle persone piu’ deboli come lo straniero, l’orfano, la vedova”. Ebbene, ha scandito, “Gesu’ porta a compimento questa legge di alleanza, Lui che unisce in se’ stesso, nella sua carne, la divinita’ e l’umanita’ in un unico mistero d’amore”.

Parlando alla folla di piazza San Pietro, il Pontefice ha evidenziato che nel Vangelo “l’amore e’ la misura della fede, e la fede e’ l’anima dell’amore”. Dunque “alla luce della parola di Gesu'”, come cristiani e come Chiesa “non possiamo piu’ separare – ha elencato – la vita religiosa dal servizio ai fratelli, a quei fratelli concreti che incontriamo. Non possiamo piu’ dividere la preghiera, l’incontro con Dio nei Sacramenti, dall’ascolto dell’altro, dalla prossimita’ alla sua vita, specialmente alle sue ferite”.”In questo modo – ha poi concluso il Pontefice – Gesu’ offre ad ogni uomo il criterio fondamentale su cui impostare la propria vita. Ma soprattutto Egli ci ha donato il suo Spirito, che ci permette di amare Dio e il prossimo come Lui, con cuore libero e generoso. Per intercessione di Maria, nostra Madre, apriamoci ad accogliere questo dono, per camminare nella legge dell’amore”.

L’amore, dunque, è il primo messaggio, la prima legge e il primo precetto di Dio, che ama l’Umanità come parte di sé. Una sorta di messaggio subliminale verso chi si arroga il diritto di essere interprete esclusivo della volontà dell’Onnipotente, ma perpetra ogni sorta di violenza sui propri simili, considerati subumani in un’assurda scala di valori che nega l’Umanità alle persone.

(Fonte: AGI)