Accordo al Mise: la raffineria Eni di Gela diventa green, salvati i posti di lavoro (mezza campagna elettorale fatta)

A pochi mesi dalle amministrative (osservano i maligni), chiusa la trattativa. Renzi “soddisfatto e grato”

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Roma – “Accordo fatto su Eni Gela davanti al ministro Guidi. La raffineria diventa green. Salvi i posti di lavoro”. Così, su Twitter, il portavoce del ministro dello Sviluppo Economico ha dato notizia dell’accordo che trasforma la raffineria in ‘verde’ e preserva l’occupazione.

Renzi “soddisfatto e grato”.  Il presidente del Consiglio, secondo ambienti vicini al suo entourage, non ha nascosto la propria soddisfazione alla notizia dell’accordo per riconvertire il petrolchimico di Gela, esprimendo gratitudine per il lavoro svolto dall’ad del Cane a Sei Zampe, Claudio Descalzi (nominato da Renzi stesso…) e dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi.

“Sono molto soddisfatto per l’intesa raggiunta oggi, raggiunta grazie al lavoro di istituzioni locali e regionali, organizzazioni sindacali e la mediazione del ministero dello sviluppo economico” si legge in una nota dell’ad di Eni, Claudio Descalzi. “Con questo accordo – continua l’ad di San Donato Milanese – Gela si conferma al centro del nostro sistema industriale e può ripartire con un nuovo piano di sviluppo economicamente sostenibile e in grado di garantire al territorio solide prospettive occupazionali. Il piano prevede nuove e importanti iniziative industriali volte a sviluppare il settore upstream sul territorio siciliano e a rendere le nostre attività sempre più sostenibili a livello ambientale facendo leva su importanti investimenti, sull’innovazione tecnologica e sulle le competenze delle nostre risorse”

“Gli accordi di oggi – conclude l’ad di Eni – sono la conferma che le sinergie e lo spirito costruttivo fra tutti gli stakeholders possono determinare iniziative innovative e positive in grado di coniugare le esigenze dell’impresa e delle comunità che vivono nei territori”.

Mise, grazie a intesa su Gela salvaguardati posti lavoro – Il sì alla riconversione verde della raffineria Eni di Gela porta con sé la garanzia del mantenimento di tutti i posti di lavoro, compresi quelli dell’indotto e l’impegno all’utilizzo del sito gelese per l’insediamento di una bioraffineria, nonché come base logistica per l’on e l’offshore e la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti, si legge in una nota del Mise.

La ministra Guidi, nell’esprimere soddisfazione per l’accordo raggiunto, ha ringraziato azienda e sindacati per la responsabilità dimostrata nella gestione di questa difficile vertenza, conclusasi con un investimento strategico per la Sicilia, per il sistema energetico nazionale e per la difesa dei livelli occupazionali. A sottoscrivere il testo – limato fino all’ultimo – tutte le parti interessate dalla lunga vertenza: per la regione Sicilia, il presidente Rosario Crocetta; per Gela, il sindaco della cittadina del Golf, Angelo Fasulo; per l’ENI il Chief Down Stream & Industrial Operations Officer, Salvatore Sardo, oltre al presidente di Raffineria di Gela Spa, Claudio Zacchigna; poi i rappresentanti di Confindustria Sicilia, delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali dei chimici e le Rsu.

Barbagallo: grande soddisfazione per accordo Gela – “Accogliamo con grande soddisfazione l’accordo sottoscritto per la riconversione della raffineria Eni di Gela”, ha dichiarato il segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo. “L’intesa rappresenta l’ennesima prova che, grazie al confronto, è possibile trovare soluzioni innovative – ha aggiunto – che salvaguardano l’occupazione, specialmente nelle realtà meridionali dove i lavoratori stanno pagando un prezzo altissimo alla crisi economica del nostro Paese”.

Ugl, intesa Gela grande opportunità di rinascita – “Con la firma del protocollo d’intesa con Eni abbiamo gettato le basi per la salvaguardia dei posti di lavoro a Gela”, ha dichiarato il segretario nazionale Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, al termine del vertice al Mise, aggiungendo che “ora ci impegneremo affinché la svolta ‘verde’ sia davvero un’opportunità di rinascita per il polo industriale siciliano, vigilando sull’attuazione dell’intesa con l’obiettivo di garantire occupazione e sviluppo”.

Insomma, sarà un successone per i partiti politici di governo, assediati da mille problemi in una città che andrebbe semplicemente rasa al suolo e ricostruita, ma che l’Eni non avrebbe potuto abbandonare senza assumersi la responsabilità di risanare e reinvestire in un territorio violentato, con la complicità della classe dirigente locale, spesso orba di fronte agli abusi, che sono misurabili in termini di coefficienti di malformazioni neonatali e fetali di gran lunga superiori alla media nazionale.

Va però registrata qualche voce critica sulla scelta dei tempi e dei modi dell’accordo, che però risolleva il morale di una città in crisi psicologica e sull’orlo di una crisi di nervi. “Ci ficiru mezza campagna elettorale”, ci ha detto una fonte che preferisce rimanere anonima, sottintendendo che l’Eni ha porto al PD materiale per guadagnare la conferma al governo della città, che la prossima primavera tornerà a votare per le amministrative. Angelo Fasulo, sindaco uscente, intende ricandidarsi e di certo avrà dalla sua parte argomenti convincenti per i propri concittadini. Almeno quelli che continueranno a credere a lui e al PD.

(Fonte: AGI)