Nico Rosberg batte Lewis Hamilton in qualifica, è pole in Brasile! Massa 3°

Il tedesco della Mercedes conquista la decima pole stagionale con un colpo di reni di 23 millesimi di secondo. Raggiunge a quota 14 partenze al palo piloti come Ascari, Hunt e Barrichello. Il trofeo per il poleman 2014 è suo. Bottas quarto tempo, le Ferrari all’ottavo posto con Alonso e decimo con Räikkönen

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San Paolo – Nico Rosberg ha conquistato una pole position fantastica nelle qualifiche del GP del Brasile, la decima stagionale e la 14^ in carriera, eguagliando Ascari, Hunt, Peterson e Barrichello, non certo tarallucci. Così il pilota della Mercedes sta costruendo l’unica chance seria per rimettere in discussione la possibilità di vincere il mondiale di F1 2014, rimandare fino alla lotteria di Abu Dhabi la battaglia sportiva finale. Ma serve una vittoria a Interlagos o comunque un risultato che accorci le distanze da Hamilton, oggi secondo per 23 millesimi di secondo, un soffio di vento.

20141008-tous-avec-jules#17-300x150Terzo tempo per Felipe Massa, che avrebbe perfino potuto concludere più avanti, ma in giro non perfetto lo ha relegato – si fa per dire – al terzo posto su una pista che per il brasiliano non ha segreti e su cui ha un passo in gara che può fare la differenza. In prospettiva del gran premio, Massa domani può essere un protagonista, così come il compagno di squadra Bottas, quarto, e Jenson Button quinto, soprattutto se si materializzerà la pioggia, finora mai vista.

Vettel, con il sesto tempo, riaggiusta un week-end finora andato male, precedendo Magnussen che, senza infamia e senza lode, ha però avuto un passo migliore di Alonso, Ricciardo e Räikkönen, i tre delusi delle qualifiche. Sempre che gli assetti non siano preparati per un’ipotesi di gara su bagnato e allora tutto il discorso sarebbe del tutto relativo.

Nella prima eliminatoria Rosberg staccava il miglior tempo, prendendosi un margine di poco più di un decimo (0’’110) su Hamilton, meno di quattro decimi su Massa, quasi mezzo secondo su Bottas, oltre sei decimi su Button e quasi otto su Magnussen, che chiudeva le prime sei posizioni del dominio Mercedes. Räikkönen, settimo, precedeva Kvyat, Gutierrez (grande prestazione del messicano, giubilato dalla Sauber per il 2015) e Alonso, che chiudeva la Top Ten. Ricciardo, 11°, era seguito da Hülkenberg, dal compagno di squadra Vettel e da Sutil, che riusciva a passare il taglio.20141108-manches Eliminati Grosjean, Vergne, Perez e Maldonado, con il messicano che in realtà partirà dall’ultima posizione, per la penalità di sette posizioni in griglia ricevuta al GP degli Stati Uniti dai commissari sportivi, per avere eliminato Sutil al primo giro in un tentativo di sorpasso senza capo né coda.

Piccolo “incidente” di percorso sulla Ferrari di Fernando Alonso, che si è platealmente lamentato per le batterie trovate scariche. Una lamentela sentita in mondovisione attraverso le comunicazioni radio, che però non dovrebbero meravigliare più di tanto. Chiunque corra ai massimi livelli professionali, si arrabbierebbe se non trovasse la monoposto al massimo delle possibilità, soprattutto quando c’è un gap di competitività che rende lontano i piani alti della classifica.

Fantasticare su queste “proteste” via radio, sarebbe sbagliato, così come enfatizzarle in Ferrari sarebbe una stupidaggine.

Anche nella seconda eliminatoria Rosberg imponeva il suo passo, concludendo in prima posizione la Q2 con 40 millesimi di vantaggio su Massa, poco più di un decimo su Bottas e oltre quattro sul compagno/rivale Hamilton. Quinto tempo per Button, seguito da Vettel, Räikkönen, Ricciardo, Magnussen e Alonso, ultimo della Top Ten ammessa a giocarsi la pole (si fa per dire…). Eliminati Gutierrez, comunque ottimo 11°, Hülkenberg (poleman nel 2010 con la Williams), Sutil e Kvyat, che non girava neanche, accontentandosi della 14^ posizione.

“Concretizzare in gara” il week-end finora dominato. Rosberg se lo è detto in conferenza stampa, come un atto di training autogeno, un gesto plateale di autoconvincimento dopo la remissività mostrata ad Austin, dopo il sorpasso di Hamilton.

Sarebbe bello se Felipe Massa, rallentato nell’ultima manche da una noia elettronica che ne ha ritardato l’uscita dai box, potesse cogliere quel successo che gli manca da troppo tempo. Se lo merita.

Ultimo aggiornamento 9/11/2014, ore 00:57:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

FORMULA 1 GRANDE PRÊMIO PETROBRAS DO BRASIL 2014 – QUALIFICHE (RISULTATO NON UFFICIALE)

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FORMULA 1 GRANDE PRÊMIO PETROBRAS DO BRASIL 2014 – ANALISI TECNICA PIRELLI



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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.