Israele, continuano gli attacchi di terroristi di Hamas ‘fai da te’: morti e feriti

I “lupi solitari” di Hamas attaccano militari e civili inermi con ogni mezzo. Una giovane donna di 24 anni uccisa a coltellate, tre feriti. Militare in condizioni critiche dopo essere stato accoltellato da un 18enne a Tel Aviv

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Gerusalemme, 10 nov. – In Israele si intensificano gli attacchi di ‘lupi solitari’ di Hamas contro cittadini israeliani anche disarmati: oggi in due aggressioni nel giro di poche ore si sono registrati un morto e tre feriti, tra cui un soldato in condizioni molto gravi.

Il primo attentato è avvenuto alla stazione ferroviaria Hahagana di Tel Aviv, dove un militare israeliano ventenne è stato aggredito a coltellate da un giovane palestinese di 18 anni residente a Nablus. Il giovane è stato ricoverato con gravi lesioni allo stomaco e le sue condizioni restano critiche, al termine dell’intervento chirurgico, ha reso noto il direttore del centro traumatologico dell’ospedale Sheba, Yoram Klein.

Il secondo attacco è avvenuto nel pomeriggio sulla strada che collega l’insediamento di Alon Shvut alla colonia di Gush Etzion, in Cisgiordania. Secondo alcuni testimoni citati dai media locali, un palestinese ha prima tentato di investire i coloni che sostavano a un’intersezione, poi è sceso dall’auto e li ha accoltellati. Morta una giovane di 25 anni, mentre altri due sono stati feriti: un uomo sui 50 anni colpito alla faccia e un giovane sulla ventina colpito allo stomaco.

L’aggressore, colpito da una guardia di sicurezza, è in gravi condizioni ed è stato ricoverato a Gerusalemme. Identificato come Maher Hamdi Hashalmon di Hebron, era stato per 5 anni in carcere in Israele per aver lanciato una molotov contro una pattuglia.

Il modus operandi ricalca quello delle ultime due aggressioni palestinesi a Gerusalemme, in cui sono morte tre persone, tra cui una neonata di 3 mesi, investita mentre era nel passeggino con la mamma, e un 17enne.

Il sindaco di Tel Aviv ha esortato i concittadini a stare in allerta: “come Gerusalemme, Tel-Aviv-Jaffa è un simbolo e un obiettivo che è sempre nel mirino“. Da parte sua, David Pearl, capo del Consiglio regionale di Gush Etzion, ha puntato il dito contro il presidente dell’Anp, Abu Mazen, avvertendo che “deve pagare un caro prezzo sia militarmente che politicamente per il terrorismo che viene dai territori sotto il suo controllo, che lui ha ispirato e incoraggiato“.

Un appello ad abbassare la tensione è arrivato dal ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, che ha ricordato come “chiunque non voglia provocazioni e frizioni deve agire contro istigatori e rivoltosi“. Il premier Benjamin Netanyahu, intervenendo in Parlamento dopo l’aggressione a Tel Aviv, ha sottolineato che “i terroristi ci vogliono scacciare da ovunque“, ma “posso promettervi che non vinceranno, continueremo a combattere il terrore e li sconfiggeremo insieme“.

(Fonte: AGI)