La procura di Roma indaga dopo denuncia M5S per uso “improprio di aereo di Stato” da parte del ministro Pinotti

Nel frattempo l’Aeronautica Militare intende querelare i “pentastellati”. Alessandro Di Battista e Luca Frusone si sono rivolti alla Corte Conti e alla procura per utilizzo improprio di un aereo di Stato. L’annuncio su facebook, ‘Il ministro tace. Non sono i 3.600 euro che quel volo costa ogni ora (comunque non è poco). Il problema è il loro, costante, abuso di potere

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Roma – La procura di Roma ha aperto un’inchiesta dopo la denuncia presentata dal Movimento Cinque Stelle, che ha attribuito al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, l’uso improprio di un aereo del 31° Stormo per farsi accompagnare a casa a Sestri LEvante, la sera del 5 settembre scorso.

Il procuratore aggiunto, Francesco Caporale, e il Pm Roberto Felici hanno avviato un procedimento – al momento a carico di ignoti – per il reato di peculato d’uso. Peraltro, il reato, se fosse accertato, sarebbe di competenza del tribunale dei ministri, cui gli atti dovrebbero essere trasmessi.

L’iniziativa dei Cinque Stelle ha ipotizzato l’utilizzo improprio di un aereo di Stato – I deputati del M5S Alessandro Di Battista e Luca Frusone hanno attribuito al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, un uso non corretto di un volo militare (quindi di Stato), presentando due denunce, alla Corte dei Conti e alla procura della Repubblica. Di Battista ne ha dato notizia attraverso il proprio profilo Facebook. 

Riteniamo che il ministro della Difesa Roberta Pinotti (tra l’altro, si dice, in pole-position per il dopo Napolitano) abbia utilizzato un aereo-blu per farsi accompagnare a casa sua. Lei sostiene di aver semplicemente usufruito di un volo di addestramento già previsto. Caso strano – osserva il deputato Cinquestelle – un volo partito 10 minuti dopo l’arrivo della Pinotti a Ciampino (veniva da Cardiff) e diretto, caso ancor più strano, a Sestri, cioè a casa sua. Bene, se ne occuperà la procura e la magistratura contabile“.

20141114-alessandro-di-battista-luca-frusone320x260Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Abbiamo scritto atti parlamentari ai quali il ministro non ha risposto. Non risponde alla domande dei giornalisti. Se ne frega. Arrogante! Non sono i 3600 euro che quel volo costa ogni ora (comunque non è poco). Il problema è il loro, costante, abuso di potere. Il loro sentirsi invulnerabili, intoccabili, differenti da noi cittadini“, conclude Di Battista.

Il ministro Pinotti ha parlato solo attraverso un comunicato di ieri, in cui si legge che “in relazione alle notizie di stampa circa il presunto uso improprio di un volo militare da parte del Ministro della Difesa la sera del 5 settembre da Roma a Genova, il Ministero specifica che si è trattato di un volo del tutto legittimo, come sarà puntualmente chiarito in ogni sede, compresa quella parlamentare“. Nella stessa nota si precisa che il “volo addestrativo – non volo di Stato come erroneamente riportato da alcuni mezzi di informazione – non ha comportato alcun maggior onere ma, al contrario, ha determinato un risparmio per l’erario“, puntando a sottolineare che vi sia differenza tra un “volo di Stato” e un “volo addestrativo”, mentre il problema è eventualmente la presenza del ministro su un volo per cui non avrebbe dovuto essere su quell’aereo.

Il comunicato però tiene a sottolineare “la determinazione con la quale il Ministro Roberta Pinotti persegue costantemente il minor impiego di risorse pubbliche possibile per la sua persona“, un obiettivo per cui ha richiesto in modo ripetuto agli “organi competenti” la riduzione del dispiegamento delle “misure di protezione a suo favore, accordate ai Ministri più esposti e tra essi a quello della Difesa“, misure che “avrebbero comportato, tra l’altro, la possibilità di sistematico ricorso al volo di Stato per motivi di sicurezza“. Il che semplicemente dimostra come Roberta Pinotti non abbia la benché minima percezione dei pericoli in atto (ammesso e non concesso che la riduzione della protezione sia effettiva).

Ma l’aspetto più grave è che anche l’Aeronautica Militare ha “dato mandato di una denuncia-querela a carico di tutti i responsabili della diffusione di comunicazioni strumentalmente diffamatorie ed infondate, denigratorie del Reparto interessato e dei militari che in esso lavorano con passione, professionalità e assoluta correttezza, delle Forze Armate e dei Vertici istituzionali delle stesse“. Un’enormità per un Paese democratico.

La difesa delle Forze Armate nell’agone politico, infatti, nei Paesi democratici spetta al mondo politico, in uno spirito di unità nazionale, perché le FFAA sono di tutti, anche del Movimento Cinque Stelle.

La spiegazione data dall’Aeronautica è una toppa peggiore del buco, perché ivi si precisa che l’affaire Pinotti nasce dalle “dichiarazioni rilasciate da alcuni parlamentari concernenti una denuncia alla Autorità Giudiziaria Ordinaria e Contabile riguardante un volo operato il 5 settembre da un velivolo del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare, recante a bordo anche il ministro della Difesa“. “Quanto al merito del volo in questione -prosegue la nota- l’Aeronautica Militare specifica che si è trattato di un volo di routine addestrativo“.

Non si trattava quindi di volo di Stato – precisa la nota- come impropriamente riportato da alcuni organi di informazione“. Questo induce l’Aeronautica ad esprimere “profonda amarezza dovendo registrare come la diffusione di informazioni infondate e tendenziose, immotivatamente ledano la reputazione di una forza armata istituzionalmente votata, insieme a tutte le altre, al servizio di tutti i cittadini“.

Con assoluta evidenza anche all’Aeronautica Militare hanno qualche problema di interpretazione. La presenza del ministro della Difesa su quell’aereo – che è confermata da più fonti ufficiali – è semplicemente un fatto che non avrebbe dovuto verificarsi

Che sarebbe accaduto se per un problema di qualsiasi natura l’aereo fosse precipitato durante l’addestramento e il ministro della Difesa fosse perito in un incidente di tal genere?

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