Paura Ebola in Toscana, cessato allarme. “Analisi negative” per l’antropologo ricoverato a Firenze

Aveva lavorato come volontario in una Ong. Attivata la catena di sicurezza nazionale che coinvolge l’Ospedale Spallanzani di Roma e il “Sacco” di Milano

20141114-firenze_careggi-2-655x436


Firenze – Il primo caso sospetto di Ebola in Toscana è un falso caro di ebola. Lo hanno stabilito le analisi di rito, condotte all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Libero Spallanzani di Roma”. Lo rende noto il ministero della Salute. “In merito al sospetto caso di Ebola ricoverato al Careggi di Firenze – informa il comunicato – le analisi eseguite allo Spallanzani di Roma hanno dato esito negativo”.

Al centro della vicenda un antropologo residente nella provincia di Siena, ricoverato all’ospedale Careggi di Firenze, dopo aver lamentato febbre alta. Ieri l’uomo aveva avvertito il proprio medico che il malessere lamentato da giorni si era aggravato, con l’innalzamento della febbre. Così, il professionista aveva subito attivato il protocollo previsto dal ministero della Salute, che ha come punti di riferimento l’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano e l’INMI di Roma. Il “Careggi” di Firenze rientra nella rete di monitoraggio e primo intervento del protocollo nazionale per l’ebola. 

Dopo i prelievi del caso, la provetta era stata inviata in tutta fretta all’INMI Spallanzani a Roma, per le analisi previste dal modello di intervento messo a punto dal ministero presieduto da Beatrice Lorenzin. 

L’antropologo toscano era rientrato il 7 novembre scorso da uno dei tre Paesi dell’Africa Occidentale più colpiti dall’epidemia di febbre emorragica “ebola” e si trova ora in isolamento nel reparto predisposto nel nosocomio fiornentino, in cui è stato trasferito perché quello senese ancora non ha predisposto una struttura adeguatamente isolata, secondo le regole internazionali diramate dall’Oms. 

Il viaggio di ritorno del volontario italiano è avvenuto con un volo proveniente dall’Africa in transito dall’aeroporto “Zaventem” di Bruxelles, senza che l’uomo avesse passato alcun controllo di sorta. 

Se confermato, sarebbe il primo italiano ad aver contratto l’ebola, anche se si deve ricordare che tutti gli allarmi lanciati finora hanno poi dato un esito diverso, perché sui pazienti era stata riscontrata una “più tranquillizzante” malaria. 

Ultimo aggiornamento 14/11/2014, ore 15:43:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA