La lezione che arriva dalla liberazione di Gianluca Salviato in Libia. Riservatezza e #giocodisquadra

La Farnesina ha confermato con una nota il rilascio dell’ultimo ostaggio italiano in Libia, al quale è stata fornita l’insulina per mantenere la terapia diabetica. “È giunto a Roma nella notte, grazie al lavoro di tutti gli organi dello Stato coinvolti”, recita la nota del ministero degli Esteri. Il ministro: “Grazie all’unità di crisi, ottimo lavoro dei servizi e dell’ambasciata #giocodisquadra

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Roma – Il tecnico veneto Gianluca Salviato, rapito in Libia lo scorso 22 marzo, è stato liberato ed è “giunto a Roma questa notte, grazie al lavoro di tutti gli organi dello Stato coinvolti“, ha riferito la Farnesina in una nota. Salviato è partito dall’aeroporto di Tobruk con un aereo della presidenza del consiglio in uso ai servizi di sicurezza. 

Il tecnico veneto, di 48 anni, lavora presso la “Enrico Ravanelli” di Venzone (Udine), un’azienda che opera nel settore delle costruzioni edili, e ha potuto mantenere la terapia per il diabete di cui soffre, segno che i rapitori lo hanno comunque trattato in un modo coerente con il mantenimento in vita. 

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha manifestato su Twitter la propria soddisfazione. “Grazie a unità di crisi, ottimo lavoro servizi, ambasciata“, ha twittato, aggiungendo un hashtag significativo: “#giocodisquadra“.

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Anche il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha manifestato la propria soddisfazione. “Mi felicito a nome di tutta la comunità veneta”, ha affermato, commentando che è “davvero liberatorio sapere che è finita la sua prigionia e la sofferenza per lui e suoi familiari”. “A questo risultato – ha concluso il presidente veneto – hanno sicuramente concorso una serie di fattori e l’azione svolta per portare a termine con successo una difficile negoziazione”.

Giovedì scorso era stato liberato Marco Vallisa, sequestrato a Zuara il 5 luglio. Dopo la liberazione di Salviato, rimangono  quattro gli italiani sequestrati all’estero:

1) Giovanni Lo Porto, cooperante palermitano scomparso il 19 gennaio 2012 in Afghanistan;

2) padre Paolo Dall’Oglio, il sacerdote gesuiata rapito in Siria alla fine di luglio 2013; 

4) le due ragazze lombarde, bricoleuses della cooperazione internazionale (il che non significa che non siano animate da principi nobilissimi, anzi, ndr), Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, scomparse in Siria dal 31 luglio di quest’anno. 

La liberazione di Salviato dimostra che l’Italia ha risorse efficaci ed efficienti, che si esaltano nei momenti più stressanti e potenzialmente traumatici. Malgrado una disorganizzazione generale di fondo, il Paese mantiene viva una capacità di mobilitazione a volte migliore dei Paesi che dispongono di finanze più floride

Una lezione che dovrebbe valere per tutta la pubblica amministrazione, non solo per quei settori particolari affidati a uomini senza volto e senza nome, che rischiano la propria vita per salvare quella dei cittadini in pericolo. Elevando di certo la media nazionale di amor di patria e senso del dovere, fedeltà alla bandiera e all’onore nazionale, ma a volte costituendo una straordinaria forma di eccezione dalla consuetudine

(Fonte: Adnkronos)