Gerusalemme, strage in sinagoga: 4 morti, 8 feriti. Hamas rivendica “l’atto eroico” di uccidere persone che pregano

Uccisi i due attentatori, due cugini rilasciati per la liberazione di Gilad Shalit. Netanyahu: “risponderemo duramente”. Il presidente dell’ANP condanna l’attentato e chiede ad Hamas la fine delle provocazioni. Ma è come chiedere a un assassino seriale di smettere

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Gerusalemme – Attacco terrorista stamane ad una sinagoga di Gerusalemme nel sobborgo di Har Nof su Agasi street: 6 morti, inclusi i due terroristi provenienti da Gerusalemme est, e 8 feriti, di cui 4 gravi. I terroristi sono entrati nella sinagoga con armi da fuoco e asce e coltelli hanno ucciso 4 fedeli prima di essere a loro volta eliminati dalla sicurezza. Questo di oggi è solo l’ultimo in ordine di tempo di una serie di attacchi che hanno visto – come non succedeva da tempo – Gerusalemme come teatro.

La tensione è alta da quanto Marwan Barghouti, leader di Tanzim (braccio armato di Fatah), che sconta 5 ergastoli nelle prigioni israeliane, ha invocato la III Intifada dopo quella del 1987 e del 2000. L’attacco, che ha anche causato 8 feriti, di cui 4 gravi, è stato rivendicato da Hamas e dalla Jihad Islamica.

Della rivendicazione ha dato notizia la testata ‘Yedioth Ahronothnel proprio sito web. Il Movimento di Resistenza Islamica, questa la traduzione di “Hamas”, ha spiegato che l’attacco è la rappresaglia alla tensione sulla Spianata delle Moschee e all’uccisione ieri dell’autista di autobus palestinese di una ditta israeliana. L’uomo si chiamva Yusuf Hasan al Ramuni, 32enne padre di due bambini, residente nel quartiere di Ras al Amud, sul Monte degli Ulivi, a Gerusalemme Est, ed è stato trovato impiccato nella notte tra domenica e lunedi nella zona industriale di Har Hotzvim, a Gerusalemme Ovest. Secondo la polizia israeliana, che sta indagando, si tratterebbe invece di un suicidio per motivi da appurare.

Benjamin Netanyahu ha promesso di “rispondere duramente” all’attacco di stamane alla sinagoga di Gerusalemme in cui due palestinesi hanno ucciso 4 israelini. In precedenza il premier israeliano ha puntato il dito contro Hamas ed il premier dell’Anp accomunandoli nella responsabilità, anche se parte del peso cade anche sulla comunità 20141118-cousins-attack-sinagogue-320x223internazionale che ignora l’incitamento alla violenza di Hamas e Anp.

Secondo l’Associated Press, in un lancio ripreso dal ‘The Jerusalem Post‘, il presidente dell’ANP ha però condannato l’attacco di questa mattina, chiedendo ad Hamas di porre fine alle “provocazioni” verso Israele, in un sussulto di dignità e di corretta valutazione dell’atteggiamento criminale dei jihadisti verso Tel Aviv.

La presidenza – si legge in un comunicato diffuso da Ramallah – condanna l’attacco contro i fedeli ebrei nel loro luogo di preghiera e condanna l’uccisione di civili, a prescindere da chi la commetta“. 

Abbas – con un colpo al cerchio e uno alla botte – fa poi un appello a “porre fine agli assalti alla moschea di al-Aqsa, alle provocazioni dei coloni e a quelle di alcuni ministri israeliani“.”Confermiamo – aggiunge – il nostro impegno a una soluzione giusta basata su due Stati secondo le risoluzioni internazionali, alla salvaguardia di un clima di calma e alle intese raggiunte dal re (giordano, ndr) Abdallah II con il Segretario di Stato americano John Kerry ad Amman“, in un recente incontro dedicato soprattutto alla situazione della moschea di al-Aqsa.

Il JP rivela l’identità dei due assassini di Hamas autori dell’attacco. Sarebbero due cugini residenti a Gerusalemme Est, Uday and Rassan Abu Jamal, che erano stati rilasciati dalle carceri israeliane per la liberazione del caporale Gilad Shalit, sequestrato per oltre cinque anni dai jihadisti che tengono Gaza come un carcere a cielo aperto.

Intanto la notizia dell’attacco di stamane è stata salutata nella Striscia di Gaza dal lancio di fuochi d’artificio e manifestazioni di gioia, come riferisce ‘Yedioth Ahronoth‘.

(AGI, Yedioth Ahronoth, The Jerusalem Post)