L’assassinio di Loris Andrea. Il criminologo Bruno ipotizza: “Loris forse scelto perché figlio di albanesi”
Una tesi criminologica interessante, soprattutto per lo scenario che sottende: integrazione a metà alla base dell’incomunicabilità. Ma forse l’analisi del noto criminologo è infondata, visto che la famiglia non sembra proprio di origine albanese
Roma – “È possibile che l’assassino abbia ‘scelto’ Loris perché era figlio di albanesi, e il padre lavorava lontano“. Questa la valutazione di primo acchito del professor Francesco Bruno, criminologo, interpellato dall’Adnkronos sul caso del piccolo Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni trovato morto nelle campagne di Santa Croce Camerina, nel Ragusano.
“Le informazioni sono ancora poche – precisa spiega il professor Bruno, nel tracciare un primo identikit dell’assassino – ma sicuramente è uno che conosceva Loris, sui 30-36 anni, forse senza una chiara occupazione. Non è uno studente, più probabile che sia uno che lavora quando può“.
Circa il movente, Bruno ipotizza che “potrebbe essere sessuale: il bambino deve essersi opposto e lui lo ha fatto fuori. Con piena coscienza. L’assassino è un uomo di non grande cultura, che non controlla le sue pulsioni“.
Una tesi interessante, che andrebbe sviluppata con un approfondimento in loco e che potrebbe aprire uno scenario più ampio di quanto si conosca attualmente. Se è vero che Loris Andrea si era assentato già diverse volte, è fondamentale conoscere cosa avesse fatto le volte precedenti e, soprattutto, in compagnia di chi.
Tuttavia si deve rilevare come la riflessione del professor Bruno claudichi pesantemente, alla luce del fatto che la famiglia del piccolo Loris Andrea Stival non sia di origine albanese, ma più “italianamente” veneta.
Ultimo aggiornamento 3/12/2014, ore 17:07:51 | (Fonte: Adnkronos)
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