Carburanti, calano i prezzi di benzina, gasolio e Gpl in attesa dell’aumento delle accise

Dal 1° Gennaio 2015 scatterà l’aumento delle accise sui carburanti per autotrazione, ma adesso si assiste a un calo deciso per effetto del crollo dei prezzi del petrolio sul mercato internazionale. Martedì l’Eni ha abbassato il prezzo di benzina, gasolio e Gpl, oggi tutte le altre compagnie si sono adeguate al leader di mercato. Lo rileva Staffetta Quotidiana nella sua consueta rilevazione

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Roma – I prezzi dei carburanti alla pompa calano sensibilmente, per effetto del crollo del prezzo del barile di petrolio sui mercati internazionali. Dopo il nuovo scossone dato ieri dall’Eni, con forti ribassi su benzina, gasolio e Gpl, oggi il resto delle compagnie petrolifere hanno ridotto i prezzi, seguendo il leader di mercato.

In tutto il mondo le quotazioni dei prodotti raffinati continuano a scendere, sia per un calo della domanda (effetto congiunto della crisi economica, di una maggiora efficienza di utilizzo da parte del consumatore e della mobilità con motori alternativi che riduce sempre in modo maggiore la “sete” di carburanti) che per dinamiche internazionali causate da un eccesso di offerta da parte dei Paesi produttori.

Secondo la consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, dal 1933 quotidiano delle fonti energetiche, questa mattina tutte le compagnie hanno ridotto i prezzi consigliati sia per la benzina che per il gasolio da autotrazione, con ribassi registrati compresi tra 0,5 e 2,5 centesimi.

Quanto al Gpl, TotalErg, IP e Tamoil hanno ridotto il prezzo consigliato di 2 centesimi, Esso di 0,5 centesimi. Sempre in forte calo, di conseguenza, le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito: benzina a 1,691 euro/litro (-0,8 centesimi), diesel a 1,614 euro/litro (-0,7 centesimi). Fermo il Gpl Eni a 0,686 euro/litro, metano in lieve calo a 0,99 euro/kg (-0,1 cent).

Questo ribasso anticipa l’aumento delle accise che scatterà dal 1° Gennaio 2015, che interverrà per una clausola di salvaguardia attivata per effetto dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Ieri la Cgia di Mestre ha rilevato l’assurdità di tale aumento, che continua a penalizzare gli automobilisti italiani, i quali consumano sempre meno carburanti, finendo per neutralizzare di fatto il ritorno nelle casse dell’erario, interessate da un calo inarrestabile dal settore petrolifero negli ultimi cinque anni. 

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