Non punibilità dei reati di “lieve entità”. Insorgono Lega e FI: “Una follia”. Ma Orlando: “Propaganda sbagliata”

Il PD difende il provvedimento – “a decidere sarà comunque il magistrato” – E attacca le politiche del centrodestra. Formigoni (Ncd) parla di allarme giustificato. Il ministro della (denegata) Giustizia afferma: “non è una depenalizzazione”

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Roma – La giustizia torna a rendere incandescenti i rapporti tra maggioranza e opposizione. Pomo della discordia è il decreto legislativo del Consiglio dei Ministri di lunedì sera sulla non punibilità di reati di lieve entità, come truffa, bancarotta semplice, violazione di domicilio, omissione di soccorso, appropriazione indebita, interruzione di pubblico servizio. Che il Governo definisca questi reati di “lieve entità” già dimostra che siamo governati da gente che ha perso il contatto con la realtà, nella migliore (e più elegante) delle ipotesi.

A dare fuoco alle polveri è la Lega, prima con Nicola Molteni – che ha parlato di decreto salva-ladri – poi con lo stesso segretario federale Matteo Salvini. Pazzesco – ha scritto Salvini su Facebook – il governo Renzi ha depenalizzato alcuni reati ‘lievi’, per cui niente galera per chi commette furto, danneggiamento, truffa e violenza privata. Con la sinistra al potere, l’Italia diventa il paradiso dei delinquenti. Io non mi rassegno, la Lega farà opposizione totale a questa follia“.

In Forza Italia il primo a esprimere contrarietà è stato il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri. “Bisognerà esaminare con molta attenzione il provvedimento. Il diritto penale non può essere piegato a esigenze che i cittadini potrebbero difficilmente comprendere. Un conto è semplificare la gestione delle vicende penali, altro è lasciare impuniti crimini che possono destare allarme sociale“.

Andrea Orlando, ministro della Giustizia, ha replicato immediatamente. “Non è una depenalizzazione: il carcere non c’è per questo tipo di reati per cui viene prevista l’archiviazione“, Orlando ha precisato nel corso di ‘Bianco e Nero’ su Rai Radio1, a proposito dell’azione giudiziaria per i reati chiamati irrilevanti, ma che irrilevanti non sono. Poi ha aggiunto: “la Lega nord fa propaganda su questo punto ma sbaglia, perché l’estensione a dismisura dei reati al fianco di una diminuzione dei tempi di prescrizione, su cui il governo vuole intervenire, ha finora prodotto meno sicurezza e meno deterrenza“.  

Sulla questione della impunibilità dei reati “irrilevanti” – questa la nuova definizione trovata dagli scienziati dello Stato del Partito Democratico – si deve registrare la reazione della democrat Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia. “A ogni provvedimento sulla giustizia riparte la grancassa leghista sul governo ‘salva ladri’, ma qui si tratta solo di evitare processi e dispendio di energie e risorse per il classico furto di una mela“. Secondo Ferranti, le accuse mosse dalla destra reazionaria (definizione, corsivo e grassetto sono nostre) sarebbero quindi “infondate, in cattiva fede ed evidentemente strumentali“, anche perché il decreto “è l’attuazione di una delega già approvata dal Parlamento e riguarda reati bagatellari puniti con la sola multa o con una pena inferiore ai 5 anni, reati insomma per i quali la custodia cautelare in carcere è già adesso esclusa. Il vaglio spetterà sempre al Pm e al giudice, che terrà ovviamente conto anche delle considerazioni della vittima“. Il che però – ma Ferranti non lo dice – aggiungerà un’alea di discrezionalità giudiziaria ai reati da cui i cittadini possono essere colpiti: fra qualche tempo impunemente. 

Anche Walter Verini, capogruppo PD in commissione Giustizia, che ha chiamato in causa le pregresse responsabilità del centrodestra. “L’introduzione di misure di non punibilità per reati di lieve entità non metterà certo a repentaglio la sicurezza dei cittadini, ma potrà consentire al Paese di avere una giustizia più celere ed efficace“, ha affermato Verini. Non è vero, ma Verini spera ci appaia tale.

Poi ha aggiunto: “A nessuno può essere consentito di agitare paure” e che “siano proprio Matteo Salvini e Maurizio Gasparri a muovere paure è francamente paradossale. Al segretario della Lega e al senatore di Forza Italia vorrei ricordare che è con i governi di centro destra, da loro sostenuti, che sono state varate leggi, come la ex Cirielli, che hanno evitato il carcere a chi aveva compiuto gravi reati ai danni della società“.

Il che rende evidente che per lor signori è più pericoloso chi commette un reato societario, che un tizio che ti entra in casa e si impossessa della tua vita senza temere di essere preso di forza dalla Polizia o dai Carabinieri e cacciato a calci nel deretano fuori. Priorità…

Sul fronte giudiziario, si registra la presa di posizione del procuratore capo di Torino, Armando Spataro, il quale ha accolto “con grande favore” il provvedimento del Governo, anche come “intelligente strumento di deflazione dei carichi di lavoro gravanti sulle Procure e sugli organi giudicanti penali“. Il che tradotto significa: ‘siccome come magistrati non riusciamo a fare il nostro lavoro (anche per vergognosa disattenzione dei governi degli ultimi 30 anni, ndr), allora meglio depenalizzare che montare processi per reati irrilevanti‘: irrilevanti per chi li commette, non certo per chi li subisce.

Dalla maggioranza di Governo, Roberto Formigoni (Ncd), ha invitato “il governo, e soprattutto il ministro Orlando, a chiarire già dalle prossime ore, con grande attenzione e con dovizia di particolari, il provvedimento riguardante l’archiviazione dei ‘fatti di particolare lievità’ assunto ieri dal Consiglio dei ministri. C’è molto allarme, giustificato. È diffuso in tutta Italia, per il ripetersi di episodi di criminalità e in special modo per l’intrusione nelle abitazioni private“.

Formigoni coglie un punto importante: l’effetto psicologico prodotto sui delinquenti e sulle persone perbene da questo provvedimento, che potrebbe anche – latu sensu – assolvere a una funzione concreta di snellimento della macchina giudiziaria.

I delinquenti avranno la convinzione (forse in massima parte infondata) di poterla fare franca in ogni momento della loro attività criminale: basterà solo esercitare un livello infinitesimo di violenza fisica per aver derubricato il reato e vedersi archiviata la pratica (sulla violenza verbale/psicologica, verba volant…). Viceversa, le persone perbene avranno la convinzione (forse non del tutto esatta) di essere alla mercé del primo delinquente, incrementando quel senso di insicurezza generale e circolante in Italia da Vipiteno a Lampedusa.  

I reati che per lor signori sono “irrilevanti” mettono in costernazione la popolazione normale – il pppopolo sovrano (ma depredato della sovranità) – non certo chi va in giro scortato e protetto dalla forza pubblica. C’è un altro aspetto per cui la gloriosa generazione di incompetenti del PD attualmente al Governo passerà alla storia: con il loro modo folle di gestire la cosa pubblica, di mortificare le Forze di Polizia e le Forze Armate, di infondere insicurezza nella popolazione, apriranno le porte al consenso verso i movimenti di estrema destra, capaci di raccogliere il desiderio di sicurezza della gente.

Così, dopo 100 anni, l’Italia si ritroverà al punto di partenza, in un assurdo gioco dell’oca storico. Già sono scese in campo le squadre del neo-neo-fascismo e del neo-neo-comunismo. Che barba, che noia…

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