Filippine, ornitologo svizzero di origine italiane uccide sequestratore e sfugge ai terroristi islamisti di Abu Sayyaf

Sfruttando il caos creato dai combattimenti tra i jihadisti e l’esercito filippino, l’uomo neutralizza con un machete il suo carceriere e scappa dall’accampamento in cui era tenuto prigioniero, ma viene ferito. Salvato dai soldati filippini, è ricoverato in un ospedale militare, ma non corre alcun pericolo di vita. “Voglio passare il Natale con la mia famiglia”, ha dichiarato. Un altro ostaggio europeo, di nazionalità olandese, non ha potuto scappare a causa dei problemi di salute alla schiena. Il presidente svizzero Burkhalter lo ha già chiamato al telefono, poi ha chiamato l’omologo filippino Benigno Aquino e il ministro degli Esteri olandese, ribadendogli il supporto elvetico per la liberazione del cittadino olandese rimasto nelle grinfie dei jihadisti

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Jolo (Filippine) – Un cittadino svizzero di origini italiane, Lorenzo Vinciguerra (47 anni) – originario di Chiavenna – è riuscito a scappare dopo aver neutralizzato uno dei carcierieri che lo teneva d’occhio, sfruttando i combattimenti in quel momento in corso tra i jihadisti islamisti e un reparto dell’esercito filippino sull’isola di Jolo. La notizia è stata confermata da fonti delle forze di sicurezza, che hanno precisato la sua presenza in un ospedale militare.

L’uomo infatti è rimasto ferito durante le concitate fasi della fuga, in cui è stato costretto a un drammatico combattimento con il terrorista che lo teneva in custodia, che lo aveva colpito alla guancia con un machete, ma non era riuscito a resistere alla furia reattiva di Vinciguerra, che con la stessa arma lo aveva messo nella condizione di non nuocere. Tuttavia, con un residuo di forze – prima di esalare l’ultimo respiro – il jihadista lo aveva bersagliato di alcuni colpi di arma da fuoco, per impedirgli la fuga.

L’istinto di sopravvivenza di Vinciguerra ha però prevalso, consentendogli la fuga. Subito dopo è infatti stato soccorso dai soldati dell’esercito di Manila, impegnati nel rastrellamento nella zona e nei combattimenti con i terroristi qaedisti di Abu Sayyaf.

Fonti militari hanno poi diffuso sui canali internazionali le foto che ritraggono Lorenzo Vinciguerra con varie bende e una vistosa fasciatura alla guancia sinistra, “regalo” d’addio dei jihadisti. L’ornitologo dilettante è stato ricoverato in un ospedale militare, per ricevere le prime cure alle ferite riportate nel cruento scontro, ma non risulta in pericolo di vita.

20141207-vinciguerra-militari-320x183Vinciguerra era stato rapito tre anni fa dai jihadisti del fronte Abu Sayyaf, alleato di Al Qaeda nell’arcipelago filippino. Appassionato di ornitologia e ornitologo dilettante, l’uomo si era recato nelle Filippine per realizzare un safari fotografico ornitologico, insiema a un cittadino olandese, Elwod Horn, nella provincia di Tawi-Tawi. Dell’olandese non si conosce la fine e si teme per la sua sopravvivenza. Questo perché Vinciguerra – secondo quanto ha raccontato al quotidiano online del Ticino Online (tio.ch) – avrebbe cercato di spingerlo alla fuga, urlandogli di mettersi in salvo durante lo scontro a fuoco con il carceriere, ma Horn non avrebbe avuto la capacità di reagire, a causa del pessimo stato di salute e della connessa debolezza, che ne avrebbero impedito la fuga da solo.

Voglio trascorrere il Natale con la mia famiglia, è il mio più grande desiderio – ha dichiarato Vinciguerra – citato da tio.ch. “So di essere in buone mani“, ha aggiunto, cercando di tranquillizzare quanti lo conoscono, in primi la famiglia. La moglie ha espresso la propria soddisfazione per la salvezza del marito.

Quanto alla sorte del compagno, Vinciguerra ha confermato al quotidiano ticinese che Horn fosse “troppo debole per fuggire. Ha avuto problemi alla schiena e dentali“, ha spiegato, rivelando di aver cercato di convincerlo “pochi minuti prima della fuga“, ma inutilmente. Poi ha formulato una previsione/auspicio: “So che lo tratteranno bene, è l’ultimo ostaggio che gli è rimasto“, ossia è l’ultima occasione per lucrare un lauto riscatto.

Il presidente della Confederazione ElveticaDidier Burkhalter, ha telefonato a Lorenzo Vinciguerra, congratulandosi per l’avvenuta riconquista della libertà e informandosi su suo stato di salute. Vinciguerra ha, di converso, ringraziato il presidente svizzero per il sostegno dato dal governo federale ala sua famiglia e a sé. 

Burkhalter ha poi avuto un colloquio con l’omologo filippino, Benigno Aquino, e con il ministro degli Esteri olandese, Bert Koenders. Con il presidente Aquino Burkhalter – che è anche presidente di turno dell’OSCE – ha discusso della situazione inerente la lotta contro il jihadismo islamista a Mindanao, sollecitando il collega  filippino a non cessare gli sforzi per liberare l’olandese Elwod Horn, confermando peraltro all’Olanda l’incondizionato sostegno della Svizzera.

(Credit: AGI, tio.ch) © RIPRODUZIONE RISERVATA