Caccia della Nato e bombardieri nucleari russi continuano a giocare come il gatto con il topo sul Mar Baltico…

Le forze aeree russe continuano nella sottile linea di provocazione della difesa aerea atlantica. Intercettati oggi bombardieri TU-95 “Bear” e TU-22M “Backfire”, tutti con capacità di armamento nucleare

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Bruxelles – Difesa aerea dell’Alleanza Atlantica ancora impegnata oggi, per la quattrocentesima volta nel 2014. Fonti militari della NATO – che del Trattato Nord-Atlantico è il braccio militare (ma che spesso si tende a far coincidere) – hanno reso noto che una squadriglia di F-16 portoghesi, assegnata alla difesa aerea congiunta, ha intercettato sui cieli del Mar Baltico una ‘squadra di attacco nucleare’ costituita da quattro bmbardieri strategici Tupolev 95 “Bear” (secondo la codificazione NATO) e da due Tupolev 22M “Backfire”.

L’operazione di ‘agganciamento’ è avvenuta senza ulteriori conseguenze, anche se dal Quartier Generale della NATO a Bruxelles è stato fatto trapelare che l’accaduto è indice di un “livello di attività significativa”, ossia che sottende una certa preparazione in termini di rotte e finalità. Ossia è un atto deliberato di provocazione del livello di reattività della difesa aerea integrata Alleata. 

I sei bombardieri nucleari infatti sembra che abbiano mantenuto la propria posizione nello spazio aereo internazionale, monitorati a distanza da caccia finlandesi e svedesi, ma a un certo punto hanno puntato verso la “zona di interdizione”, facendo scattare la squadriglia di caccia portoghesi, salvo poi ritornare in una zona neutra dello spazio aereo. 

Dall’inizio della crisi ucraina, a Mons – Comando Supremo Alleato in Europa – hanno rilevato una impennata delle intercettazioni di velivoli militari russi vicino agli spazi aerei dell’Alleanza Atlantica ed è significativo che i sei bombardieri siano partiti dall’enclave russa di Kaliningrad, tra Polonia e Lituania.

Le 400 intercettazioni di aerei russi provocatoriamente vicini agli spazi aerei di Paesi membri della NATO registrati nel 2014 costituiscono infatti un aumento del 50 per cento rispetto al 2013. 

Alla prossima puntata, con l’auspicio che nessuno si faccia male: l’Europa, la Russia e gli Stati Uniti non ne hanno bisogno (e hanno un vero nemico comune: lo risconoscano o meno gli ucraini è un altro discorso).

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