I tentacoli della ‘ndrangheta sull’Umbria: 61 arresti, sequestri per 30 milioni di euro | Video

I carabinieri del Ros hanno documentato le modalità tipicamente mafiose di acquisizione e condizionamento di attività imprenditoriali, in particolare nel settore edile. A Reggio Calabria blitz contro la cosca Tegano: 25 fermi. In manette i fiancheggiatori del boss che al suo arresto venne applaudito dalla folla come “uomo di pace”

20141210-ros_blitz_umbria-655x436


Perugia – Le mani della ‘ndrangheta sull’Umbria. Il Ros dei Carabinieri stanno eseguendo in provincia di Perugia e in altre città italiane 61 arresti, emessi su richiesta della procura distrettuale antimafia di Perugia per associazione di stampo mafioso (art. 416/bis codice penale), estorsione, usura, danneggiamento, bancarotta fraudolenta, truffa, trasferimento fraudolento di valori, traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione.

Al centro delle indagini del Ros, un sodalizio ‘ndranghetista radicato in Umbria, con diffuse infiltrazioni nel tessuto economico locale e saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine. Documentate le modalità tipicamente mafiose di acquisizione e condizionamento di attività imprenditoriali, in particolare nel settore edile, anche mediante incendi ed intimidazioni con finalità estorsive. Contestualmente è in corso di esecuzione un provvedimento di sequestro di beni mobili e immobili per oltre 30 milioni di euro.

Blitz anti-‘ndrangheta anche a Reggio Calabria, dove la polizia sta eseguendo 25 fermi nei confronti di esponenti della potente cosca dei Tegano. I fermati accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso. L’operazione, denominata ‘Il Padrino’, ha consentito di ricostruire l’organigramma della cosca e di acquisire elementi aggiornati in ordine alle innumerevoli attività illecite gestite dalla cosca.

In manette sono finiti anche i fiancheggiatori del boss Giovanni Tegano, che fu uno dei protagonisti della sanguinosa guerra di mafia che attraversò la città dello Stretto e che venne arrestato nel 2010 dopo un lunghissimo periodo di latitanza durato 17 anni. All’uscita dalla Questura di Reggio Calabria venne salutato da una folla che gli tributò un applauso e le grida “uomo di pace”.

(Adnkronos)