Orrore: “manuale” dell’Isil sulle schiave non musulmane ammette il sesso con bambine, ma vieta possederne due insieme

Il documento sarebbe stato diffuso nei giorni scorsi a Mosul. La CNN ha raccolto la testimonianza di gente del luogo: “siamo scioccati, ma non possiamo farci niente”. Diritto di guerra antico contro il diritto di guerra moderno

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Baghdad – Le donne e le bambine non musulmane possono essere fatte prigioniere; si può fare sesso con loro, anche con ragazze in fase prepuberale (ossia bambine); e si possono acquistare, vendere o cedere in dono ad altri. Questo è quanto hanno stabilito i jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) nel loro manuale intitolato “Questions and Answers on Female Slaves and their Freedom” (domande e risposte sulle donne schiave e la loro libertà), diffuso nei giorni scorsi a Mosul, loro roccaforte in Iraq.

Le persone hanno iniziato a formare piccoli gruppi per discutere questo documento – ha raccontato alla Cnn un abitante della città – la maggior parte era scioccata, ma non possiamo farci molto“. Secondo l’emittente americana, il documento è stato stampato una prima volta ad ottobre-novembre, quindi pubblicato su un sito web che rimanda all’Isil, anticipato da un account Twitter.

20141214-manuale-schiave-180x300Nel testo – formulato in forma di FAQ (Frequently Asked Questions), domande e risposte – si afferma che è consentito catturare donne “non credenti” (ossia non musulmane, ndr) e che “le donne schiave sono donne che i musulmani prendono dai loro nemici“. Gran parte del documento è dedicata alle pratiche sessuali con le schiave, giustificate dal Corano, stante l’interpretazione dell’Isil.

Il manuale si intitola ‘Su’al wa-Jawab fi al-Sabi wa-Riqab’ (“Questions and Answers on Taking Captives and Slaves”, Domande e risposte sulla presa di ostaggi e schiavi) ed è stato redatto dal Research and Fatwa Department dell’Isil. 

Se è vergine, il proprietario può avere un rapporto con lei una volta accertata la sua piena proprietà – spiega il testo dei jihdisti islamisti – se non è vergine, il suo utero deve essere purificato (attendere le mestruazioni per essere certi che non sia incinta)“. “È lecito avere un rapporto sessuale con una donna schiava che non ha raggiunto la pubertà se è pronta per il rapporto – si legge ancora nel manuale del piccolo barbaro dei miliziani islamisti – tuttavia, se non è pronta, il padrone può godersela senza rapporto“.

E ancora: “è consentito acquistare, vendere o cedere in regalo donne catturare e schiave, dal momento che sono mera proprietà“. Ossia, una “schiava può essere picchiata per insegnarle la disciplina, ma non per piacere o come forma di tortura; una schiava che rimane incinta non può essere venduta“. Inoltre, è ammessa la schiavizzazione per motivi sessuali anche di bambine, ma non è consentito possederne due contemporaneamente

Questo documento, ha sottolineato la Cnn, rappresenta se non la prima, la più dettagliata giustificazione offerta dall’Isil della pratica di fare schiavi tra i non musulmani, che avvenuto nei mesi scorsi quando i jihadisti hanno attaccato località irachene abitate da cristiani e yazidi, catturando migliaia di donne.

Ma è anche, aggiungiamo noi, la prima prova incontrovertibile, per esplicita ammissione, di crimini di guerra e crimini contro l’Umanità perpetrati dalle milizie islamiste jihadiste dell’autoproclamato “califfo”, Abu Bakr al-Baghdadi, preziosi documenti per la Corte Penale Internazionale e per la Coalizione che ha mosso guerra contro questi barbari del terzo millennio.

È rinvenibile infatti nel diritto di guerra antico – barbaro – il diritto di bottino, rivisitato e corretto alla luce dell’interpretazione islamica che questi individui danno alla loro missione di purificazione del mondo e di assoggettamento all’islam

Ultimo aggiornamento 14/12/2014, ore 02:03:29 | (Credit: askanews)