Web, stretta dell’Agcom sul copyright in rete. Bloccati due milioni e mezzo di file

La maggior parte ha riguardato opere fotografiche (il 33per cento) e audiovisive (il 32per cento). I procedimenti avviati sono stati 95, alcuni dei quali risultano dalla riunione di più istanze

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Roma – L’Agcom ha bloccato un grande numero di file diffusi illecitamente: oltre due milioni e mezzo musicali e più di un milione audiovisivi. Lo comunica l’Autorità nelle comunicazioni in materia di tutela del diritto d’autore on-line, in occasione della riunione del Comitato per lo sviluppo e la tutela dell’offerta legale di opere digitali.

Dall’entrata in vigore del Regolamento al 30 novembre scorso sono pervenute all’Autorità 142 istanze, al netto di quelle compilate e non perfezionate secondo la procedura informatizzata descritta sul sito www.ddaonline. Di queste, la maggior parte ha riguardato opere fotografiche (il 33 per cento) e audiovisive (il 32 per cento). Seguono le istanze che hanno ad oggetto opere di carattere sonoro (15 per cento), editoriale (11 per cento) e letterario (4 per cento), ivi inclusi e-book, manualistica in chiave educational e narrativa. Solo due istanze hanno riguardato i servizi di media audiovisivi.

Nove istanze sono state ritirate e 30 sono state archiviate in via amministrativa per vizi formali. I procedimenti avviati sono stati 95, alcuni dei quali risultano dalla riunione di più istanze. Di questi, il 71 per cento è stato istruito con rito ordinario (che prevede una durata massima di 35 giorni lavorativi) e il 29 per cento con rito abbreviato (12 giorni lavorativi di durata massima), in ragione della gravità della lesione dei diritti di sfruttamento economico delle opere segnalate o del carattere massivo della violazione.

”Tra i procedimenti pervenuti a conclusione alla data del 30 novembre, il 62 per cento ha fatto registrare un adeguamento spontaneo da parte dei destinatari della comunicazione di avvio; il 29 per cento è sfociato nell’adozione da parte dell’Autorità di un ordine di blocco del Dns dei siti segnalati; il 9 per cento è stato archiviato dalla Commissione per i servizi e i prodotti.

(Adnkronos)