Altaroma congela l’attività, saltano sfilate gennaio 2015. Anche così si affossa l’Italia

Per tre volte in un mese l’assemblea dei soci non è riuscita a deliberare l’ammontare del contributo annuale dei membri, così da paralizzare l’attività. Nell’ultima riunione assenti la Provincia di Roma e la società Risorse, che insieme a Camera di Commercio e Regione Lazio costituiscono il consorzio 

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Roma – “In assenza di decisioni dei soci sul contributo annuale, gli amministratori della società si trovano nell’impossibilità di assumere alcun impegno rispetto al 2015, a partire dalla manifestazione di gennaio prossimo”. Questa la sostanza dell’esito dell’assemblea dei soci di Altaroma, convocata per deliberare le nomine degli organi statutari e determinare il contributo consortile per l’anno 2015.

Tuttavia, all’appuntamento hanno preso parte solo due dei quattro soci: la Camera di Commercio e la Regione Lazio, mentre Provincia di Roma e la società Risorse hanno dato forfait, vanificando la riunione per la terza volta in un mese e causando il rinvio della trattazione dei temi all’ordine del giorno, proposto dal socio di maggioranza (CCIAA di Roma).

“Come più volte sottolineato ai soci, Altaroma, pur avendo svolto fino ad oggi le necessarie attività preparatorie, raccolto la disponibilità a prendere parte alle sfilate e ai progetti della manifestazione da numerosi designer, maison e accademie, ed essendo pronta a proseguire nella realizzazione della manifestazione, in virtù di questo ulteriore rinvio, a poche settimane dall’evento, si vede oggi costretta a congelare ogni attività, in attesa di nuove determinazioni da parte dell’assemblea dei soci”, recita il comunicato di Altaroma dal tono amaro.

“Mi auguro fortemente che grazie all’impegno dei soci – dichiara la presidente di Altaroma, Silvia Venturini Fendi – si possa scongiurare questa empasse, perché ho il timore che possa perdersi una occasione utile a riconfermare la fiducia nell’intervento pubblico a sostegno dello sviluppo e ricostruire la speranza in uno dei più importanti settori produttivi su cui il Paese potrà contare per la propria ripresa futura”.

Può sembrare tautologico, ma anche così si affossa l’Italia, svilendo il lavoro delle filiere di eccellenza della creatività italiana, che nella moda ha da sempre uno dei pilastri più importanti. 

(Credit: Adnkronos)