Libia, in fiamme 5 serbatoi di petrolio a Sidra, rischio di altri incendi. Chiesto aiuto internazionale all’Italia

Dopo l’attacco dei miliziani islamisti della coalizione Alba Libica, le autorità legittime del Paese nord-africano ammettono di non avere sufficienti capacità per bloccare l’incendio ed evitare conseguenze ancora più gravi anche sotto il profilo ambientale

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Bengasi – La Libia ha chiesto all’Italia l’invio di Vigili del Fuoco per evitare che finisca fuori controllo l’incendio a Sidra, il più grande deposito petrolifero libico, vicino al terminal di Ras Lanuf. Le fiamme sono state innescate da un razzo che ha colpito la scorsa settimana un maxi-serbatoio di stoccaggio del petrolio collocato nel porto della città della Cirenaica, durante scontri tra le milizie islamiste e le truppe libiche legittime collegate con quelle del generale Haftar, comandante dell’Operazione Dignità iniziata nel maggio scorso per disinfestare il Paese dalla minaccia islamista e jihadista.

Ali al-Hassi, portavoce delle forze di Haftar alleate al governo legittimo riconosciuto dalla Comunità Internazionale, ha dichiarato che l’incendio si è diffuso a un totale di cinque serbatoi. “Stiamo cercando di spegnerlo ma le nostro capacità sono limitate“. Issa al-Oraiby, presidente della commissione energia del Parlamento eletto rifugiatosi a Tobruk, che ha espresso il governo guidato da Abdullah al-Thinni, ha riferito che i deputati hanno chiesto all’Italia di portare il suo contributo con i nostri Vigili del Fuoco.

Una richiesta che l’Italia non avrebbe, secondo fonti libiche, lasciato cadere, ponendo però delle condizioni. “L’Italia – ha aggiunto al-Oraiby – ha espresso la sua disponibilità a collaborare nello spegnimento delle fiamme al deposito petrolifero di Sidra, ma a condizione che gli scontri si fermino“.

Ricordiamo che l’Italia è uno dei pochi Paesi europei ad aver lasciato aperta l’ambasciata a Tripoli.

Nell’attacco dei miliziani di Fajir (Alba) sono morti 22 soldati libici e gli scontri intensificatisi negli ultimi giorni hanno contratto la produzione di petrolio della Libia a soli 352.000 barili giornalieri, dopo essere stata riportata nei mesi scorsi a oltre 900.000 barili giornalieri. Lo ha confermato la compagnia statale Noc. 

Sidra è gestita dalla Waha Oil Co, una joint-venture tra la stessa Noc e le statunitensi Hess, Marathon e Conoco Phillips.

(Fonte: AGI)