Salgono a 8 le vittime dell’incendio del traghetto Norman Atlantic. Lo spettro del traffico illegale di immigrati

A bordo della nave sono rimasti solo gli uomini della Marina Militare, ma i conti tra salvati, vittime e registrati non torna. Nave San Giorgio in rotta verso Brindisi. Maurizio Lupi: stiamo verificando la corrispondenza tra elenchi ufficiali e persone soccorse

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Roma – Sale a 7 il totale dei morti sul traghetto Norman Atlantic: sei uomini e una donna. Dopo che sono stati ritrovati un cittadino greco, morto durante l’evacuazione, e recuperati altri quattro corpi da mezzi greci, la Guardia Costiera ha trovato altre due vittime.

Lo ha riferito la Guardia Costiera sul suo profilo Twitter, spiegando che sono stati “trovati altri 2 corpi”.

A bordo del traghetto andato a fuoco ieri, sono rimasti solo gli uomini della Marina Militare dopo che anche il comandante è stato sbarcato per ultimo. La notizia del completamento dei soccorsi ai passeggeri è stata data dal presidente del Consiglio Matteo Renzi durante la conferenza stampa di fine anno.

Intanto anche la procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta per il naufragio del traghetto. Le ipotesi di reato sono naufragio colposo e omicidio colposo. Lo ha riferito il procuratore capo della Repubblica, Marco Dinapoli.

Nel frattempo, emerge lo spettro del traffico di immigrati clandestini. Sembra che il numero delle persone soccorse e delle vittime non coincida con le persone annotate nei registri di bordo. Se questo dato fosse confermato, anche la natura dell’incendio sviluppatosi nei garage del Norman Atlantic. Gianni Riotta, giornalista siciliano de “La Stampa” ha rilanciato su Twitter questo atroce dubbio.

Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, a tal proposito ha dichiarato che le autorità stanno verificando le circostanze, la corrispondenza tra imbarcati, vittime e salvati, e tutta la questione riguardante questa supposta discrasia.

Secondo un settimanale greco, citato da SkyTg24 e da RaiNews, ci sarebbero ben 38 dispersi. Un dato che al momento non trova conferme, ma che se fosse confermato aprirebbe uno scenario ben diverso per l’attività degli inquirenti italiani, cui spettano le indagini secondo il diritto internazionale del mare (UNCLOS), perché l’incendio è avvenuto in acque internazionali (benché prospicienti alle acque territoriali di Grecia, Albania e Italia) su una nave italiana.

Nel porto di Brindisi è attesa la nave San Giorgio della Marina Militare, che porta circa 100 naufraghi del traghetto. Nella sede della Prefettura di Brindisi è stata istituita l’Unità di Crisi che segue tutte le operazioni.

Ultimo aggiornamento 29/12/2014, ore 17:56:18 | (Credit: askanews) © RIPRODUZIONE RISERVATA