Incendio sul ‘Norman Atlantic’: finora 10 morti accertati. Incertezza su dispersi, indagati comandante e armatore

Salvati in 427, ma sulla lista di imbarco “numeri ballerini” da verificare, afferma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. La nave posta sotto sequestro. L’iscrizione nel registro degli indagati della procura di Bari del comandante, Argilio Giacomazzi, e dell’armatore della nave, Carlo Visentini, per le ipotesi di reato di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. “Atto dovuto per l’esecuzione delle indagini”, precisano fonti giudiziarie – La conferenza stampa dei ministri della Difesa e dei Trasporti

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Roma – Dieci morti, ma sono solo quelli accertati. Altre 427 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio del traghetto Norman Atlantic, colpito da un incendio al largo dalle coste greche sulla rotta tra Igoumenitsa e Ancona, tratte in salvo: “compresi due cani”, ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi con il collega Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Ad aggiornare il tragico bilancio della tragedia è stata la Guardia Costiera, dopo il recupero in mare di altri due corpi privi di vita.

Secondo i media greci ci sarebbero però anche 38 dispersi, notizia non confermata e al momento non confermabile dalle autorità italiane: è ancora “prematuro” indicare il numero dei dispersi, perché sono ancora in corso le verifiche, ha sottolineato Maurizio Lupi. “Stiamo mettendo a disposizione delle autorità greche – ha aggiunto – la lista per verificare. Fare oggi previsioni sul numero dei dispersi ci sembra prematuro“. “C’è una lista di imbarco – ha spiegato – e i nomi delle 427 persone salvate, tra cui 56 persone dell’equipaggio. Spetta al porto di imbarco in Grecia verificare la coincidenza con la lista di imbarco. Non possiamo conoscere il numero esatto e sarebbe sbagliato in questo momento intervenire su questo“.

La conferenza stampa di Roberta Pinotti (ministro della Difesa) e di Maurizio Lupi (ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti)

Al momento, ha aggiunto Lupi, “ci sono numeri ballerini: 458 o 478 persone” nella lista di imbarco, ma è necessario verificare se “sono tutti saliti a bordo“, considerando che “c’è stato anche uno scalo. Non possiamo fare altro che mettere a disposizione delle autorità greche il lavoro fatto“.

Tra i naufraghi soccorsi ci sono anche delle persone il cui nome non risulta sulla lista d’imbarco: afghani, pakistani, turchi. Qualcuno a mezza bocca ha lanciato l’ipotesi di un traffico illegale di immigrati. Per questo sui presunti dispersi “sono in corso tutte le necessarie verifiche. Il fatto è che tra le persone recuperate ci sono nomi di persone che non sono nella lista: da qui la necessità di rivedere interamente tutte le persone che effettivamente hanno preso imbarco all’inizio del viaggio“, ha spiegato poi il capo del reparto operativo della Guardia Costiera, ammiraglio Giovanni Pettorino, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi.

La situazione è stata gestita con grandissima capacità e una professionalità incredibile da tutte le nostre donne e uomini che si sono impegnati“, ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, sottolineando con “orgoglio notevole” il “lavoro fatto: c’è stata una mobilitazione a 360 gradi per fronteggiare una situazione assolutamente drammatica“. È stata “un’operazione veramente complicata – ha aggiunto Pinotti – Ci siamo sentiti con le autorità coinvolte, con il ministro albanese. Abbiamo seguito con estrema attenzione e davvero ringraziamo tutti coloro che si sono prodigati senza risparmiare nessuna fatica“.

La nave, secondo la Guardia Costiera, era “perfettamente in ordine, tenuto conto che le autorità greche avevano rilasciato l’autorizzazione alla partenza“. Comunque, la Norman Atlantic “è stata posta sotto sequestro“, ha comunicato il ministero dei Trasporti, sottolineando che “la magistratura albanese e quella italiana sono in contatto per decidere in quale porto sarà rimorchiata“.

Una ulteriore incertezza che alimenta sospetti e dubbi, perplessità e ipotesi in uno scenario che – se il processo di integrazione europea fosse già stato incanalato sulla rotta dell’approdo finale immaginato dai Padri Fondatori – chiamerebbe in causa la competenza e la responsabilità delle autorità federali europee, non il ministro italiano o quello greco.

Ma l’Europa (ancora?) non è uno Stato federale: è poco più di una lega di Stati in cui qualcuno si illude di poter giocare ancora con i vecchi arnesi novecenteschi dell’egemonia continentale (Germania, Francia, Regno Unito), ma non si accorge che nessuno Stato europeo è davvero esclusivamente sovrano e del tutto capace ad affrontare le complessità contemporanee. Si sveglieranno prima o poi?

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