Attacco a tappeto di cyber-jihadisti in Francia: violati oltre 1.000 siti web. L’Occidente schiera #OpCharlieHebdo

Dopo la strage di Charlie Hebdo e i tre giorni di guerriglia urbana che ha mobilitato quasi 90 mila agenti delle forze di sicurezza transalpine, una raffica di incursioni sulla rete è stata registrata. Per oggi annunciati nuovi attacchi

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Parigi – Più di 1.000 siti web francesi sono stati presi di mira da hacker che si auto descrivono come islamici nella settimana dopo l’attacco jihadista sul settimanale satirico Charlie Hebdo, in cui hanno perso la vita 12 persone. Lo riferiscono esperti di sicurezza informatica transalpini.

La maggior parte degli attacchi – rendono noto – ha colpito piccoli siti gestiti da amministrazioni locali, università, chiese e imprese le cui pagine sono state deturpate con messaggi come “Non vi è altro Dio che Allah“; “Morte alla Francia“, oppure “Morte a Charlie“.

Secondo esperti contattati dall’Agenzia France Presse, gli hacker di matrice jihadista sono dei veri e propri “cyber-mujahiddin”, provenienti in prevalenza da Nord Africa e Mauritania e hanno rivendicato gli attacchi, minacciando un incremento delle loro attività per oggi.

Per ora si tratta più di cyber-vandalismo che di sofisticati attacchi di alto livello. Non abbiamo a che fare con gruppi molto strutturati“, ha detto Francois Paget, un esperto di cyber security, titolare della società di software per la sicurezza McAfee.

Secondo altri esperti esperti del settore, è difficile prevedere come la minaccia potrebbe prendere forma oggi. “Potremo vedere, per esempio, gli attacchi contro siti di alto profilo, l’azione organizzata di gruppo, o una variazione della tecnica“, ha detto Gerome Billois, senior manager di consulenza informatica della Solucom.

Va ricordato che il gruppo di hacker libertari Anonymous ha “dichiarato guerra” ai jihadisti all’indomani della strage di Parigi. Il gruppo ha chiesto l’aiuto dei navigatori sulla rete, perché segnalino i profili jihadisti su Twitter e Facebook e i siti che promuovono il jihad e la morte degli infedeli.

Insomma, se la cultura islamista produce cyber-jihadisti, la cultura occidentale liberale e libertaria (malgrado i cialtroni negazionisti interni) produce il controterrorismo cibernetico transnazionale rappresentato da Anonymous. Chi avrebbe mai sospettato di poter fare il tifo per degli hacker? Ebbene, lo confessiamo: noi supportiamo #OpCharlieHebdo.

(Credit: askanews) © RIPRODUZIONE RISERVATA