Incidenti stradali e colpi di sonno. Approfondire il legame tra perdita di controllo e apnea notturna

Il 22% degli incidenti in autostrada avviene a causa del sonno improvviso. L’opinione di Stefano Di Girolamo, docente associato di otorinolaringoiatria all’Università Tor Vergata di Roma: problema poco conosciuto dai medici, si soffermano solo sul russamento. Una direttiva europea impone agli Stati membri il varo di una legge che obblighi i conducenti di veicoli a una polisonnografia in caso di sospetta condizione patologica

20150118-incidenti-notturni-655x436


Roma – Stanchezza, sonnolenza e mal di testa. Sono i sintomi diurni che accompagnano la sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno (Osas) e che, secondo stime dell’Unione Europea, causa il 22% degli incidenti nella sola rete autostradale. “La Commissione Europea finalmente nello scorso luglio ha approvato una direttiva che impegna gli Stati membri a varare entro il 31 dicembre 2015 una legge che obblighi i conducenti (auto, moto, furgoni e camion) a sottoporsi ad una polisonnografia, l’esame delle qualità del sonno, quando c’è il sospetto della patologia“. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è Stefano Di Girolamo, professore associato di otorinolaringoiatria dell’Università Tor Vergata di Roma.

Qualora l’esito sia positivo – spiega – si potrà comunque guidare un veicolo dimostrando le terapie in corso e la validità della patente varierà tra 2 e 3 anni secondo la gravità dei disturbi“, anticipa il professor Di Girolamo.

La sindrome delle apnee ostruttive durante il sonnoè una malattia molto seria, sebbene poco conosciuta anche dagli stessi medici – precisa Di Girolamo – che si soffermano solo sul russamento, mentre le apnee sono un problema di salute che può comportare gravi danni. È infatti una alterazione patologica caratterizzata da interruzioni del normale respiro (le apnee) durante il sonno. Chiunque occasionalmente può trattenere il respiro. Quando però la pausa si prolunga per più di 10 secondi, allora il fenomeno diventa anormale. Se si ripete per molte volte nel corso della notte, può comportare rischi importanti per la salute, visibili anche durante la veglia“.

La polisonnografia – sottolinea Di Girolamo – è un esame fatto con un dispositivo che permette di misurare diversi parametri vitali che servono a capire lo stadio del sonno del paziente, e se è davvero riposante. L’esame ci permette di fare una diagnosi certa delle apnee e della loro gravità“. I fattori di rischio delle Osas sono il sovrappeso e obesità, l’ipertensione, le malformazioni alle vie respiratorie e l’ereditarietà. “Il consumo di bevande alcooliche o sonniferi prima di dormire – ricorda il professore dell’Università Tor Vergata – possono peggiorare sensibilmente il quadro clinico e aumentare sia il numero delle apnee che la loro durata“.

Il trattamento a livello chirurgico è l’ultimo passo. A seconda della sede coinvolta dalle Osas (ostruzione a livello nasale, a livello oro-faringeo, o più in basso a livello faringeo) “si possono programma interventi in sala operatoria diversi e personalizzati – sottolinea Di Girolamo – ma se siamo bravi a trattare la sindrome, riusciamo ad evitare che si trasformi in una malattia più seria“.

(Adnkronos)

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui). Grazie!