Giustizia, i magistrati replicano a Renzi. “Problema promesse mancate, non toghe”

L’Associazione Nazionale Magistrati risponde in modo sociali ai rilievi del presidente del Consiglio dei ministri. “Noi riponevamo e vorremmo riporre fiducia nella volonta’ di fare le buone riforme, ma chiediamo coerenza tra parole e fatti”

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Roma – “Il problema non sono i magistrati, ma le promesse mancate, la timidezza in materia di prescrizione e corruzione, la proposta, alla vigilia di Natale, di depenalizzare l’evasione fiscale fino al 3%“. Questo l’incipit del post pubblicato sul profilo Facebook dell’Associazione Nazionale Magistrati in risposta alle riflessioni – piuttosto rudi – di Matteo Renzi pubblicate sempre sullo stesso social. Per l’Anm “le critiche che vengono dai magistrati sono dettate dalla delusione: noi riponevamo e vorremmo riporre fiducia nella volontà di fare le buone riforme, ma chiediamo coerenza tra parole e fatti

Renzi vuole un sistema più veloce e più semplice? Blocchi la prescrizione almeno dopo la sentenza di primo grado, introduca sconti di pena ai corrotti che collaborano con la giustizia, estenda alla corruzione gli strumenti della lotta alla mafia: i casi di corruzione clamorosi più recenti e più noti non sono indiscrezioni“, continuano i magistrati nel lungo post su Facebook.

Il Governo trovi le risorse per coprire le oltre 8.000 scoperture nell’organico del personale amministrativo“, precisa l’Anm, “accanto alla messa alla prova, alla non punibilità per tenuità del fatto, al processo civile telematico, sono troppe le riforme timide o assenti“. Insomma, per i magistrati i piccoli reati – che colpiscono i cittadini ‘ordinari’ – sono non punibili e vanno tralasciati. Desolante.

Quanto alle correnti – continua l’Anm – riaffermiamo il valore delle diverse sensibilità che costituiscono una risorsa dell’associazionismo, da sempre respingiamo ogni degenerazione ispirata a logiche di potere“.

Infine l’affondo finale. “Non si può non trovare di cattivo gusto il richiamo ai magistrati uccisi“, si afferma a conclusione del post. “Noi stessi siamo molto cauti nel richiamarci al ricordo dei colleghi caduti per il loro servizio: lo facciamo – si conclude la risposta a Renzi dell’Associazione Nazionale Magistrati – solo per onorare la loro memoria e il loro sacrificio, non per accreditare la nostra serietà“.

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