La Grecia gira pagina, trionfa Syriza. Tsipras: “basta con l’austerità”

Il monito del presidente della Bundesbank Weidmann: “nuovo governo rispetti patti con l’Ue” e “non prometta quel che non può mantenere”. Parole dure e tono non confacente a un funzionario (seppure di alto rango) nei confronti di uno Stato ancora pienamente sovrano

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Atene – “Troveremo con l’Europa una nuova soluzione per far uscire la Grecia dal circolo vizioso (dell’austerità, ndr) e per far tornare a crescere l’Europa. La Grecia presenterà ora nuove proposte, un nuovo piano radicale per i prossimi 4 anni“.

Così il leader di Syriza, Alexis Tsipras, nella sua prima dichiarazione dopo la vittoria alle elezioni. “Con il voto storico di oggi il popolo greco ha dato un ordine molto chiaro: la Grecia volta pagina, abbandona l’austerità, la catastrofe, lascia la paura dietro di sé – ha detto ancora Tsipras – lascia cinque anni di sofferenze e chiude il circolo vizioso dell’austerità: annulla l’accordo di austerità con la Troika che è il passato“.

Tsipras ha precisato che “non ci sarà rottura con la troika (Bce-Ue-Fmi che ha concesso un prestito di 240 miliardi di euro per salvare la Grecia, prima nel 2010 e poi nel 2012, ndr) ma neanche continueremo a farci sottomettere“.

Mentre si attendevano i primi risultati del voto greco, da Berlino il presidente della Bundesbank – e membro del direttivo della Bce, il ‘falcò Jens Weidmann, ha espresso la propria convinzione che Atene continuerà ad avere bisogno di aiuti dalla troika (Bce-Ue-Fmi) e ricorda che questi aiuti saranno ottenuti solo se la Grecia rispetterà gli accordi sottoscritti dai governi precedenti.

Weidmann – intervistato dalla rete televisiva Ard dopo la chiusura delle urne – ha espresso anche l’auspicio che il nuovo governo non faccia promesse che non potrà permettersi e ha auspicatoche il nuovo governo (greco) non metterà in dubbio ciò che si aspetta da lui e ciò che è già stato realizzato. Credo che sia anche nell’interesse del governo greco fare quanto è necessario per affrontare i problemi strutturali che ci sono” in Grecia.

Parole dure e tono non confacente con un funzionario – seppure di alto rango – verso il governo di un Paese ancora sovrano. Toni che fanno ripensare alla protervia tedesca in Europa e che richiamano pagine mai del tutto archiviate della Storia europea. 

Mistero Exit poll – Stante a quanto denunciato da ‘Nuova Democrazia‘ del premier uscente Antonis Samaras, prima della chiusura delle urne alcuni exit poll avrebbero cominciato a circolare su Internet. ‘Nuova democrazia‘ a quel punto aveva chiesto l’intervento della magistratura. “Chiediamo alle autorità competenti di intervenire“. 

Le urne si erano erano aperte alle 7 di domenica: chiamati al voto 9,8 milioni di elettori chiamati a decidere il futuro del Paese. “La Grecia tornerà alla democrazia, alla coesione sociale e alla dignità“, aveva promesso Alexis Tsipras votando in un seggio nel centro di Atene. 

Poco dopo le 8 (le 7 in Italia), a Pylos, aveva votato il premier uscente, Antonis Samaras. Le elezioni “determineranno il nostro futuro e quello dei nostri figli“, aveva detto Samaras uscendo dal seggio.

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