Rapina sulla tangenziale di Catania finita nel sangue: ucciso un rapinatore, grave un altro di 15 anni

Durante la rapina è intervenuta una pattuglia della polizia, che ha ingaggiato un violento conflitto a fuoco con il gruppo di quattro rapinatori. Uno di loro avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari. Arrestato un terzo bandito, che avrebbe dovuto essere agli arresti domiciliari. Caccia al quarto complice fuggito a bordo di un’auto, abbandonata a Librino. Così si governa il sovraffollamento delle carceri…

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Catania – Tragico epilogo di una rapina la scorsa notte sulla Tangenziale Ovest di Catania, dove un ‘commando’ di quattro banditi ha assaltato un rifornimento di servizio sempre aperto e notoriamente frequentato dalle forze dell’ordine, soprattutto nelle ore notturne. 

Tre dei componenti del gruppo criminale sono scesi da un’autovettura, su cui era alla guida il quarto, per compiere una rapina, ma hanno incontrato la resistenza di una pattuglia della Polizia stradale in servizio sul raccordo tra l’autorstrada Catania-Messina e il tratto di tangenziale che porta alla Catania-Siracusa-Gela. 

L’imprevista presenza dei tutori dell’ordine ha provocato un violento conflitto a fuoco, a seguito del quale ha avuto la peggio F.D. (non si conosce al momento l’età perché il giovane era privo di documenti: per questo ne omettiamo il nome per esteso, ndr), colpito alle gambe e – stante a quanto riportato da LiveSicilia – probabilmente morto dissanguato mentre i poliziotti attendevano l’arrivo dell’ambulanza. 

Al termine della sparatoria, un ragazzo di 15 anni è rimasto gravemente ferito e si trova ricoverato all’ospedale ‘Vittorio Emanuele’, dove – sempre secondo LiveSicilia – è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Arrestato un terzo componente del commando, Samuele Consoli di 21 anni, che avrebbe dovuto trovarsi in casa, essendo in regime di arresti domiciliari per “reati contro il patrimonio“, come riporta ‘LaSicilia‘ nell’edizione online. 

Il quarto complice si è dato alla fuga a bordo di un’utilitaria, ma l’auto è stata rinvenuta nel quartiere di Librino, che non dista molto dal luogo della rapina.

Il quartetto probabilmente aveva già compiuto una rapina, prima di dirigersi verso il rifornimento di carburante sulla tangenziale di Catania. Attualmente è in corso un rastrellamento a Librino per arrestare il ricercato, che dovrebbe essere già stato individuato dagli investigatori. 

La procura di Catania ha aperto un’inchiesta, per verificare come si sono svolti i fatti. Ma di certo è possibile affermare che scarcerare molti criminali, per evitare l’irrogazione di multe da parte del Consiglio d’Europa – a seguito della sentenza che ha condannato l’Italia per l’indegna situazione dellla vivibilità nelle strutture carcerarie – ha trasferito sulla cittadinanza e sulle forze dell’ordine il peso di subire e governare (con armi spesso spuntate) un fenomeno che la classe politica e di governo è incapace di governare nel modo dovuto: ossia costruendo carceri più grandi, vivibili, distribuite sul territorio e più governabili

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