‘Roma e Istanbul, sulle orme della storia’ nell’arte del maestro turco Timur Kerim Incedayi

Da oggi, 30 gennaio, al 1° marzo al Macro esposte 50 opere di diverso formato che raccontano il rapporto fra le due città. Al centro dell’esposizione, la risonanza di un passato artistico e culturale che accomuna le due metropoli dell’area del Mediterraneo

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Roma – Riscoprire i profondi legami che uniscono – sotto il profilo culturale e artistico – Roma e Istanbul. È l’obiettivo della mostra ‘Roma e Istanbul, sulle orme della storia‘ dell’artista turco Timur Kerim Incedayi, aperta al Macro, il Museo d’Arte Contemporanea di Roma da oggi, 30 gennaio, al 1° marzo prossimo. L’evento è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e realizzato con il supporto del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia, con il patrocinio e la collaborazione dell’Ambasciata di Turchia in Italia, e con il contributo di Polimeks Holding.

Le opere esposte, per lo più inedite, sono dedicate al rapporto fra le due città, evidenziando un tema caro all’artista: la profonda e ‘magica‘ risonanza di un passato artistico e culturale che accomuna due grandi metropoli influenti nell’area del Mediterraneo. La mostra di fatto collega due popoli e due civiltà che si confrontano nei segni e nel cromatismo delle figure di Incedayi, nei suoi lavori che sottolineano il sapore metafisico e rarefatto della cultura mistica ed esoterica orientale, nel rispetto di un canone compositivo occidentale.

La pittura odierna di Timur Incedayi – afferma Maurizio Marini che ha curato il catalogo della mostra – è preziosa e misteriosa, reale e metafisica, fissa e dinamica come le stelle, avendo egli riallacciato quella corda armonica che da sempre, senza dissolvenze, unisce il vicino Oriente all’Europa più raffinata: Roma a Costantinopoli, Bisanzio a Istanbul“.

L’artista espone al Macro circa 50 opere di diverso formato, tecniche miste su cartone, dove a volte prevale il pigmento sulla figurazione, grazie anche all’utilizzo di un supporto appositamente realizzato per l’occasione dalle ditte Canson e Arches.

Dagli anni Sessanta ad oggi, Timur Kerim lncedayi ha rappresentato sempre un vero e proprio ponte fra Oriente e Occidente e, in particolare, fra Istanbul e Roma, due città, due storie e civiltà che nei secoli si sono confrontate e intrecciate per diversi e molteplici aspetti e che tornano a rispecchiarsi e confrontarsi proprio nella memoria pittorica e nella sua figurazione.

Se la prima formazione dell’artista è avvenuta a Istanbul, la sua specializzazione artistica si è svolta prevalentemente a Roma , dove ha frequentato con successo l’Accademia di Belle Arti. Nella Capitale incontra e frequenta pittori famosi come Renato Guttuso, Mino Maccari e Luigi Montanarini, espone in varie edizioni della Quadriennale, e fonda, nel 1987, il movimento artistico del Metropolismo, insieme a Nico Paladini, Antonio Sciacca e Carlos Grippo.

La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dall’editore CieRre, con saggi di Maurizio Calvesi e Maurizio Marini.

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Come raggiungere il Macro

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