Caccia Eurofighter dell’Aeronautica Militare intercettano aereo militare russo sul Baltico

Battesimo operativo per i Typhoon dell’Aeronautica Militare dispiegati nella base di Šiauliai in Lituania, nell’ambito del programma ‘Air Policing in the Baltic region’ della NATO, a protezione delle repubbliche baltiche. Nessun incidente, solo tensione per eventuali problemi al traffico civile

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Riga – Battesimo operativo per due dei quattro cacciabombardieri Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare Italiana dispiegati sulla base aerea di Šiauliai, in Lituania, nel quadro del programma ‘Air Policing in the Baltic region’ della NATO.

Questa mattina gli aerei sono stati ‘scramblati’ per intercettare e identificare un velivolo russo pericolosamente vicino allo spazio aereo lituano. I due caccia hanno così agganciato un aereo cisterna della Russian Air Force Ilyushin Il-78 ‘Midas’ (nella codificazione dell’Alleanza Atlantica) che si accingeva ad avvicinarsi allo spazio aereo dei tre Stati baltici della NATO (Lituania, Estonia e Lettonia).

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Nessuna altra informazione è stata confermata ufficialmente. Tuttavia, secondo quanto riportato dalla stampa specializzata, l’aereo cisterna non era destinato al rifornimento di bombardieri strategici Tupolev 95, come quello intercettato due giorni fa da Typhoon della RAF, ma un aereo impegnato in un volo di esercitazione sul Mar Baltico.

Dall’inasprirsi della crisi in Ucraina orientale, oltre 450 quasi-sconfinamenti di aerei militari russi sono stati registrati sui cieli dell’Europa Settentrionale. Più volte le autorità militari occidentali hanno sollevato l’attenzione di Mosca, soprattutto rispetto al fatto che i velivoli militari volano solitamente con il trasponder spento, rendendosi invisibili ai radar civili del traffico aereo e, per questo motivo, costituendo un pericolo per la sicurezza dei voli civili. L’ultimo episodio proprio un paio di giorni fa sui cieli del Canale della Manica, quando due bombardieri strategici Tupolev 95 “Bear” hanno impegnato quattro Typhoon della RAF. Anche in quel caso, solo provocazione, nessuna conseguenza per i velivoli impegnati, se non un momentaneo pericolo per il traffico aereo.

La zona in cui è avvenuta l’intercettazione

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