L’Unione Europea e il ‘tifone’ Tsipras: “Sostituire Troika, Ue ha bisogno di prendere fiato”

Dalla Germania un messaggio chiaro (quanto illegittimo): non è in programma alcun cambiamento. Obama si schiera con la Grecia (perché qualcuno gli ha chiarito il pericolo incombente?): “Non si può continuare a spremere Paesi in profonda depressione”. Merkel intende ‘isolare’ la Grecia con un atteggiamento che mette in pericolo l’unità europea

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Larnaca (Cipro) – Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha chiesto di “sostituire la Troika, perché l’Europa ha bisogno di prendere fiato“. Una richiesta espressa nel corso della sua prima visita ufficiale a Cipro, alla vigilia del tour che lo porterà domani a Roma, dove sarà ricevuto a Montecitorio dal presidente della Camera, Laura Boldrini alle ore 18, e mercoledì mattina alle 9.30 a Bruxelles per incontrare il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker.

La Troika è stata criticata per la sua mancanza di legittimazione“, ha affermato Tsipras durante una conferenza stampa congiunta con il presidente cipriota Nikos Anastasiadis, “e la sua sostituzione sarebbe un passo istituzionale importante per il bene della Grecia e dell’Europa“.

Tsipras ha poi negato che la Grecia stia cercando una collaborazione “speciale” con la Russia. “Stiamo portando avanti negoziati importanti con i nostri partner europei e con quanti hanno prestato denaro alla Grecia. Non ci sono altre priorità” ha affermato, precisando che la priorità della Grecia è “un accordo con i creditori a beneficio di tutti“. Senza dubbio però, ha sottolineato Tsipras, la Grecia e Cipro posssono fare da “ponte” tra Ue e Russia. 

Abbiamo discusso con il presidente Anastasiadis“, ha detto il leader greco, “la possibilità di intraprendere alcune iniziative per allentare la tensione tra Russia e Unione europea per il bene di tutti i popoli europei“.

Da Berlino un “nein” che sembra irremovibile. La portavoce della cancelliera Merkel, Christiane Wirtz, ha fatto sapere che per quanto riguarda la troika “non vi è alcun motivo per allontanarsi da una tradizione così consolidata“. Wirtz ha anche precisato che Tsipras sarebbe un “ospite e un interlocutore benvenuto” anche a Berlino, sebbene una sua visita al momento non figuri in agenda, né risultino preparativi per un incontro bilaterale con Angela Merkel. Una dichiarazione che fa da contraltare a indiscrezioni provenienti da fonti governative tedesche, rigorosamente anonime e citate dall’agenzia Bloomberg, secondo cui la cancelliera vorrebbe invece evitare qualsiasi faccia a faccia diretto con il neo-premier ellenico e si opporrebbe a eventuali tentativi di organizzarlo, magari a margine del Consiglio Europeo in programma a Bruxelles il 12 febbraio prossimo. Un gesto grave, che presuppone una supremazia di uno Stato membro su un altro, status che è in contrasto con lo spirito e con la lettera dei trattati istitutivi delle istituzioni europee. La superiorità e l’egemonia tedesca sono espressione pericolosa di millantato credito da parte del governo tedesco, che mette in pericolo la unità europea

Questo atteggiamento punterebbe – secondo quanto emerge dai rumors provenienti da ambienti governativi tedeschi (che per il fatto stesso di fare emergere queste notizie si mostrano nettamente contrari) – a enfatizzare il più possibile una posizione d’isolamento della Grecia in Europa e perfino dello stesso Tsipras. Il ‘gran rifiuto‘ all’incontro avrebbe appunto questo scopo, fare ‘terra bruciata’ su Tsipras.

Ufficialmente, comunque, la portavoce Wirtz ha aggiunto che la Germania “con il nuovo governo greco ha l’interesse e la volontà d’intrattenere rapporti positivi e amichevoli“: anche se, si è affrettata a sottolineare, questo di per sé “non impedisce colloqui bilaterali verosimilmente duri” in quanto “sulla questione dell’euro il governo tedesco si atterrà sicuramente alla proprie posizioni di fondo“.

Possibile invece “nei prossimi giorni” una riunione tra il ‘falco’ ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, e l’omologo greco, Yanis Varoufakis, come affermato da una portavoce di Schäuble. L’annuncio potrebbe avvenire a breve. 

Oggi però Tsipras e la Grecia hanno incassato il sostegno di Barack Obama (che ha smosso fondi federali per salvare vari Stati dell’Unione nordamericana senza battere ciglio: come si fa in una nazione federale in cui ciascun livello di governo fa quel che deve fare per il bene comune). 

Non si può continuare a spremere Paesi che sono in profonda depressione“, ha dichiarato il presidente americano a Fareed Zalaria della Cnn, nel corso di un intervista in cui ha parlato anche di Grecia e delle discussioni sulla rinegoziazione del debito ellenico. “A un certo punto deve esserci una strategia di crescita, per permettere loro di rimborsare i debiti ed eliminare parte dei loro deficit“, ha aggiunto, riconoscendo che la Grecia ha un “disperato bisogno” di riforme, ma che “è molto difficile avviare questi cambiamenti, se il tenore di vita della gente è sceso del 25 per cento. Alla lunga il sistema politico, la società non possono sopportarlo“. Obama ha auspicato che la Grecia resti nella zona euro, ma anche che ci vorrebbe un “compromesso da tutte le parti“.

Un assist a tutto tondo, quello di Obama a Tsipras, che però potrebbe far percepire le reali informazioni in possesso dell’intelligence statunitense sui rapporti tra la Grecia e la Russia di Putin. Del resto, è probabile che questo appoggio inaspettato sia anche un modo per ‘comunicare’ alla Germania una certa rivisitazione della politica americana in Europa. Gli Stati Uniti avevano pianificato un disimpegno dal Vecchio Continente, ma l’egemonismo tedesco – mostrato quando furono sollevate polemiche dallo scandalo Wikileaks prima, poi dalla scoperta di funzionari tedeschi messi sotto contratto dalla CIA – ha reso i rapporti tra Washington e Berlino più ‘dialettici’ (se non tesi in modo dichiarato) e forse sono stati l’effetto visibile di una mutata strategia americana anche verso la Germania.

L’Europa non è ancora ‘matura’ per poter fare a meno degli Stati Uniti. O forse la Germania si ritiene ‘di nuovo matura’ per riprendere il cammino per egemonizzare il Continente. Uno scenario che ha già creato situazioni nefaste nello scorso secolo per ben due volte. 

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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