Bologna, la neve trasforma una manifestazione di Coldiretti in azione di supporto di ‘protezione civile’ (casearia…)

A causa della perturbazione ‘big snow’ la maximungitura ‘Allevatore per un giorno‘ organizzata a Bologna dalla sezione emiliano-romagnola di Coldiretti è andata in scena senza mucche. Così, l’emergenza trasforma la stalla allestita in piazza XX Settembre, organizzata e riscaldata, in un maxi punto di ristoro per gli spalatori della neve. E gli allevatori da mungitori si sono trasformati in operatori di protezione civile (sezione emergenza lattiero casearia…), sfamando anche alcuni studenti rimasti senza pranzo nelle mense scolastiche

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Bologna – Andarono per mungere e furono munti. Si può sintetizzare con una battuta quel che è successo a Bologna, dove gli associati di Coldiretti dell’Emilia Romagna erano convenuti per la manifestazione “Allevatore per un giorno” indetta per difendere il latte e i formaggi italiani con una maximungitura ‘spettacolo’ per sensibilizzare la popolazione al tema.

Ma i coltivatori diretti emiliano-romagnoli non avevano fatto i conti con “big snow”, la perturbazione atlantica che convoglia correnti polari che ha colpito il Paese negli ultimi due giorni. Così le mucche non sono state portate, ma la stalla allestita di tutto punto in piazza XX settembre, perfettamente organizzata e riscaldata, è stata trasformata in un punto di maxi-ristoro per gli addetti alla spalatura della neve, cui si sono affiancati anche alcuni soci della stessa Coldiretti, che hanno utilizzato i propri trattori per aiutare gli spazzaneve a liberare le strade e a ripristinare condizioni accettabili di percorribilità della rete viaria.

Quindi, operazione ‘protezione civile’ sui generis, in versione lattiero-casearia, che ha consentito di ristorare gli spalatori, ma anche gli alunni delle scuola primaria e secondaria dell’istituto comprensivo ‘De Amicis’, adiacente alla manifestazione, cui la società che si occupa dell’erogazione dei pasti non ha potuto garantire il servizio a causa della nevicata. A tutti Coldiretti ha offerto i prodotti di qualità, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, al latte fresco. 

Nonostante il cambiamento di programma e l’azione umanitaria di emergenza, Coldiretti non ha però mancato di denunciare i gravi problemi del settore lattiero caseario. “Dall’inizio della crisi, in Emilia Romagna – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – è stata chiusa una stalla su cinque con la perdita silenziosa di circa 4 mila posti di lavoro e il rischio concreto della scomparsa del latte e di prestigiosi formaggi con effetti drammatici anche sulla sicurezza alimentare e sul presidio ambientale“. In Italia i posti di lavoro persi sono stati ben 32.000, quasi un’ecatombe.

Insomma, gli associati di Coldiretti andarono a Bologna per mungere, furono in qualche modo munti, ma di certo non rimasero smunti: massicci e determinati a far sì che l’attenzione sulle realtà del settore lattiero-caseario del territorio non scemi dopo lo show tra una palla di neve e una noce di parmigiano.

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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